Fratellini Brescia, il padre alla ex moglie: te li ammazzo

ONO SAN PIETRO (BS) - Un dramma quasi ineluttabile. Nel Bresciano, a Ono San Pietro, due bambini, Davide e Andrea Iacovone, di nove e 13 anni, sono morti carbonizzati nell'incendio dell'appartamento del padre, Pasquale, dove stavano passando qualche giorno di vacanza. Gravissime anche le condizioni del papa', 40 anni, trasportato al centro grandi ustionati di Padova. Ancora da accertare le cause dell'incendio che si e' sviluppato intorno alle di ieri mattina 10 all'interno dell'appartamento, al piano terra di una palazzina di tre piani, andato interamente distrutto. L'edificio si trova in via Sacadur, in pieno centro. L'allarme e' stato dato subito dai vicini che hanno sentito un forte scoppio. Quando sono arrivati i soccorsi, 118 e vigili del fuoco, i due fratellini erano gia' morti. Mentre Iacovone e' stato portato in ospedale in elicottero. Avrebbe ustioni sul 90 per cento del corpo. A gettare pesanti ombre sul padre dei bambini e' Pier Luigi Milani, il legale dell'ex moglie di Iacovone, Enrica Patti, che all'Agi, racconta una storia fatta di minacce e querele.

I due erano separati da 4 anni, ma i rapporti erano molto tesi, l'uomo non accettava di essere stato lasciato e "continuava a ripetere che gliela voleva far pagare". E lei lo querelava. Dal 2010 a oggi ne ha presentate oltre dieci. In una di queste, del 2 luglio 2012, come spiega l'avvocato "lui disse: 'ammazzo te e tua madre. L'unico modo per farti del male... e' che mi porto via i bambini 15 giorni e te li ammazzo'". Parlare di stalking, dunque, non rende l'idea. "Era uno stillicidio - racconta l'avvocato Milani - . Lui era ossessionato dall'idea di fargliela pagare, non accettava di essere stato lasciato. La insultava di continuo, anche davanti ai bambini. E in pubblico diceva frasi del tipo 'ti spacco la testa'". Una volta, poi, "aveva mostrato un grosso coltello da cucina al figlio piu' grande, dicendo che l'avrebbe usato per uccidere la mamma.

Cosi' poi avrebbe avuto la mamma al cimitero e il papa' in prigione". E' chiaro che questo non poteva non condizionare il comportamento dei piccoli, che a scuola, sempre secondo quanto racconta l'avvocato Milani, "erano irascibili, irrequieti, e non rendevano". Tanto che "i servizi sociali - spiega - avevano avviato un provvedimento per revocare a Pasquale la patria potesta', anche contro il parere della madre, che temeva un ulteriore inasprimento dei rapporti". E proprio ieri mattina a Iacovone era arrivato il decreto di citazione per il processo penale per stalking per il 22 ottobre prossimo. In definitiva per il legale "non si tratta di una disgrazia ma di una tragedia annunciata". Ha espresso qualche dubbio anche il sindaco del paesino di montagna, Elena Broggi che conosce bene i coniugi Iacovone, e li ha descritti come una famiglia caratterizzata da una situazione "molto delicata e difficile".