Orientamento e inserimento nel mercato del lavoro, ok Consiglio

BARI - Sì della VI commissione consiliare, presieduta da Francesco Ognissanti (Pd) al disegno di legge in materia di “Percorsi formativi diretti all’orientamento e all’inserimento nel mercato del lavoro”.  Il provvedimento (licenziato con emendamenti e con l’astensione dell’Udc) dà attuazione – ha spiegato l’assessore al Lavoro Leo Caroli – alle relative linee guida approvate dalla Conferenza Stato Regioni in relazione alla legge n. 92/2012 (Fornero) che ha introdotto delle novità in materia di tirocini nell’ambito della formazione professionale.

In particolare sono previsti tre tipologie: formativi e di orientamento per i ragazzi che hanno conseguito il titolo di studio da non più di 12 mesi; estivi di orientamento e di inserimento/reinserimento al lavoro di inoccupati, disoccupati, anche in mobilità, nonché di cassintegrati. La durata del tirocinio non potrà essere superiore a sei mesi prorogabili per non più di 30 giorni (un anno prorogabile di un altro anno per le persone disabili) e a 3 mesi per i tirocini estivi.  Il ddl fissa i requisiti dei soggetti abilitati alla attivazione dei tirocini, prevedendone un’ampia platea (servizi per l’impiego, universita’, istituzioni scolastiche statali e paritarie, uffici scolastici regionali e provinciali,  centri pubblici o a partecipazione pubblica di formazione professionale e/o orientamento, comunità terapeutiche, enti ausiliari e cooperative sociali, agenzie per la somministrazione del lavoro, etc).  I tirocini potranno avere luogo nella misura di 1 nelle unità produttive fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato; 2 nelle aziende con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra i 6 e le 20 unità. Oltre 20 i tirocini non potranno ammontare a più del relativo 10% . Nessun limite, invece, per disabili, immigrati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionali. Nel caso di aziende che operano nell’ambito turistico stagionale il numero dei tirocini sarà rapportato al totale del dei dipendenti a tempo indeterminato e determinato.

In ogni caso è fatto divieto di attivare, da parte dell’azienda, tirocini con lo stesso soggetto, anche se relativi a profili professionali diversi e svolti presso unità produttive diverse. Nella normativa – ha spiegato l’assessore Caroli – abbiamo volutamente evitato di fare riferimento agli orari, per evitare di prestare il fianco ad eventuali speculazioni di chi pensa di utilizzare surrettiziamente i tirocini per contrabbandarli come rapporti di lavoro. Il ddl prevede un’indennità di partecipazione a favore dei tirocinanti a carico dell’azienda nella misura di 450 euro lordi dai 400 iniziali previsti (emendamento proposto da Michele Losappio (Sel). La Regione potrà concedere contributi al riguardo così come incentivi per le aziende che, a conclusione del percorso formativo, assumeranno il tirocinante con contratto a tempo indeterminato, anche nella forma di apprendistato.
Nel caso di eventuali abusi l’azienda interessata sarà esclusa dalla partecipazione a bandi per l’assegnazione di contributi per cinque anni. Prevista, inoltre, la figura del tutor che dovrà affiancare il tirocinante nell’intero percorso formativo. La Giunta regionale adotterà un regolamento di attuazione della legge entro 60 giorni dalla data di approvazione della stessa.
“Si tratta di un percorso di formazione importante – ha detto l’assessore alla Formazione professionale Alba Sasso – che metterà gli interessati nelle condizioni di acquisire competenze di base e trasversali” e ha ricordato una bando emanato dalla Regione nel dicembre 2011 che risulta tuttora aperto, utilizzando risorse del Fondo sociale europeo a disposizione delle aziende per la formazione, in cui è previsto un contributo regionale nella misura del 50% sia per i relativi corsi  che per la assunzione delle unità che li hanno frequentati.

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