Libri: le «invarianti» in architettura

di Vittorio Polito - Franz Falanga e Andrea Fantinato hanno pubblicato per Aurelia Edizioni il volumetto «Le invarianti nella tomba Brion di Carlo Scarpa» (pagine 134 - € 20).

Ogni creativo, ogni progettista, quando progetta un qualsiasi oggetto di architettura o di design, nel corso della progettazione, utilizza molti parametri, molte sue conoscenze, molte sue intuizioni, molte sensibilità che gli sono proprie. In sostanza utilizza tutti gli strumenti cognitivi e culturali in suo possesso. Ovviamente ogni progettista utilizza i suoi strumenti e le proprie capacità. In questo percorso creativo ci sono però dei momenti in cui ogni  progettista incontra gli stessi problemi. Questi problemi sono costanti nel tempo e nello spazio. Un progettista del quattrocento, un progettista contemporaneo, uno studente di architettura, uno studente di design, quando progettavano e progettano, incontravano e incontrano sempre alcuni problemi.

Questi problemi che non cambiano mai, e che sono di numero finito e limitato, si chiamano invarianti. Va dato il merito all'architetto professor Bruno Zevi, grande protagonista dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, di aver individuato, negli anni '70 le prime sette invarianti nell'Architettura. Falanga, in questo libro ne ha individuato altre cinque e con l'amico fotografo Andrea Fantinato, è andato a raccontarle per i lettori individuandole nella magnifica e monumentale Tomba Brion di Carlo Scarpa che sorge a San Vito di Altivole in provincia di Treviso.

L'architetto Falanga le verificò personalmente da solo e con i suoi studenti per una congrua quantità di tempo, decidendo di pubblicare per la prima volta l'individuazione di queste dodici invarianti nell'architettura costruita della Tomba citata. Le invarianti individuate sono quindi state fotografate dal designer fotografo Andrea Fantinato. Questo libro è dunque, in assoluto, il primo sull'argomento, sia dal punto di vista della teoria, sia dal punto di vista della fotografia. Gli autori, conseguentemente e finalmente, dedicano questo loro lavoro a tutti coloro che intendono finalmente parlare di architettura.
Fatto di grande rilevanza è che le invarianti esistono in Musica, nel Cinema, in Letteratura, e in tutte le altre grandi categorie artistiche. Se gli addetti ai lavori volessero individuare queste invarianti negli altri campi sopraddetti, farebbero certamente opera meritoria. Falanga, oltre che averle individuate nell'Architettura, è stato il primo ad averle descritte direttamente sul suo libro.
Francesco Franz Falanga, franz@adovabadan.org, nato a Bari, si è laureato architetto a Venezia con il prof. Giuseppe Samonà, durante la straordinaria stagione in cui insegnavano lo stesso Samonà, Carlo Scarpa e Bruno Zevi. Ha pubblicato: "Nella terra dell'U" (Menabò), O Dadò O Dadà (Adda), "La didattica dell'architettura" (Gangemi), "Il commissario Navarrini" e "Lo strano destino del generale scenografo (Adda), "A proposito della comunicazione / Come perdere con assoluta certezza le elezioni" (Armando), "Il commissario Navarrini e una sua personalissima indagine su una Bari geneticamente modificata" (Adda).
Andrea Fantinato. Ha iniziato la sua esperienza come designer d'interni con gli studi a Venezia, per poi proseguire con l'attività di fotografo di reportage e architettura. Dopo una serie di collaborazioni con studi di architettura e negozi d'interni, nel 2012 ho dato vita ad uno studio-laboratorio a Milano che si occupa di fotografia, design, progettazione e realizzazione d'interni. Ha partecipato a diverse mostre personali, collettive di fotografia e esposizioni di Design. www.andreafantinato.com.

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