Bari, appello di Fratelli d'Italia al Prefetto sul tema "commercio cinese"
BARI - Fratelli d’Italia chiede che il Prefetto tratti, durante la prossima riunione del Comitato per la Sicurezza, il tema delle numerose attività cinesi che piegano l'economia e l'imprenditoria barese. La città di Bari ospita volentieri i nuclei imprenditoriali stranieri, ma questa accoglienza può e deve funzionare solo ed esclusivamente nel rispetto del principio di reciprocità . L'hanno dichiarato i Fratelli d'Italia Marcello Gemmato e Filippo Melchiorre (coordinatori regionale e provinciale di FdI in Puglia) in conferenza stampa questa mattina insieme al consigliere circoscrizionale di FdI Simone Cellamare.
L'appello al Prefetto muove dalla verifica -attestata da un video-documento dagli stessi prodotto, oltre che dai dati della Camera di Commercio- di come all'interno di queste attività , sempre più presenti nelle vie storiche del commercio barese, non vengano rispettate le regole imposte invece con vessazione ai commercianti italiani e baresi nello specifico.
“Ci siamo chiesti come sia possibile –hanno dichiarato Gemmato e Melchiorre- che i controlli da parte della Guardia di Finanza, dell' INPS e dell'Ispettorato del lavoro non siano capillari: in passato sono stati sequestrati locali gestiti dai cinesi in cui si praticavano massaggi e che in realtà nascondevano attività illecite, ma puntualmente hanno ripreso ad essere attivi. Un numero sempre più alto di attività commerciali baresi, invece, sono in ginocchio, hanno chiuso o sono in procinto di chiudere perché stremati dall'eccesso di burocrazia. Chiediamo quindi –hanno concluso- che sia rispettato il principio di reciprocità e che anche quel tipo di attività venga gestito secondo le regole della legalità . Attendiamo con ansia un riscontro del Prefetto”.
L'appello al Prefetto muove dalla verifica -attestata da un video-documento dagli stessi prodotto, oltre che dai dati della Camera di Commercio- di come all'interno di queste attività , sempre più presenti nelle vie storiche del commercio barese, non vengano rispettate le regole imposte invece con vessazione ai commercianti italiani e baresi nello specifico.
“Ci siamo chiesti come sia possibile –hanno dichiarato Gemmato e Melchiorre- che i controlli da parte della Guardia di Finanza, dell' INPS e dell'Ispettorato del lavoro non siano capillari: in passato sono stati sequestrati locali gestiti dai cinesi in cui si praticavano massaggi e che in realtà nascondevano attività illecite, ma puntualmente hanno ripreso ad essere attivi. Un numero sempre più alto di attività commerciali baresi, invece, sono in ginocchio, hanno chiuso o sono in procinto di chiudere perché stremati dall'eccesso di burocrazia. Chiediamo quindi –hanno concluso- che sia rispettato il principio di reciprocità e che anche quel tipo di attività venga gestito secondo le regole della legalità . Attendiamo con ansia un riscontro del Prefetto”.
