Leggenda della 'Testa del turco' o della 'Morte Epifania'

La 'Testa del turco' a Bari Vecchia
a cura di Mario Contino, fondatore dei GHP Ghost Hunters Puglia - Anche oggi voglio raccontarvi una leggenda pugliese intrisa di storia e tradizione, una di quelle destinate a sparire nel nero oblio del tempo se non fosse per chi, come me e spero i miei lettori, avesse  la voglia e l’entusiasmo di far rivivere i miti che tanto hanno contribuito a far di noi ciò che siamo.

La storia narra di un terribile mostro che apparirebbe la notte tra il 5 ed il 6  Gennaio e che se ne andrebbe girovagando per le strade facendo strage di chi, per impudenza, osasse trovarsi lungo il suo tragitto.

La strana creatura sarebbe la famosa “Morte Epifania”, uno spirito che apparirebbe come uno scheletro vestito con una tunica nera e con tre candele accese che gli fluttuerebbero sulla testa.
Questo essere  se ne andrebbe in giro decapitando, con una grossa falce, le teste delle sfortunate vittime. I locali, conoscitori del pericolo, si proteggevano restando chiusi in casa e tracciando una croce rossa sulla porta, questa teneva alla larga lo spirito della Morte Epifania.

Un giorno ormai dimenticato si trovò a Bari un Turco; questi sentendo la leggenda e notando il terrore dei locali, decise di provare che l’intera storia fosse una falsa inventata per spaventare i bambini. Sicuro della sua forza, la notte tra il 5 ed il 6  Gennaio, usci di casa armato del suo spadone e cercò di sfidare il famoso, per lui inesistente, mostro, Quella stessa notte si udì un urlo terrificante ed il mattino seguente fu ritrovato il corpo decapitato del Turco.

Di questa leggenda esistono varie versioni, più o meno tutte simili nel contenuto, andiamo un po’ ad analizzarla.

Soffermiamoci dapprima sulla descrizione del presunto spirito, classica figura dell’immaginario collettivo, uno scheletro con tre candele accese sulla testa. Certamente un immagine forte ed evocativa, in grado di suscitare terrore e rispetto e soprattutto restare a lungo impressa nelle menti degli uomini.

Tutti noi avremmo certamente notato una strana somiglianza con il racconto Biblico della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egizia. Il Patriarca Mosè punì le intenzioni omicide del popolo egizio invocando l’aiuto dell’Angelo della morte, questo uccise tutti i primogeniti maschi egiziani e non toccò il popolo ebraico che aveva segnato l’architrave delle sue abitazioni con una macchia dipinta con sangue di agnello, una macchia rossa che qualcuno identifica con il Tau francescano, noto come il simbolo della salvezza e della speranza.

La vicenda sembrerebbe rivivere nella leggenda della “Testa del Turco”. Anche qui la Morte Epifania salva chi si rifugia in casa e segna l’ingresso con una croce rossa, allo stesso tempo punisce il Turco, ossia il rappresentante del popolo ritenuto miscredente, non Cristiano.

Che sia la classica storia usata per imporre un’idea di supremazia della religione Cattolico Cristiana sulle altre religioni? Io non mi avventuro nel dar risposta ad un simile quesito, dopotutto la risposta è in ognuno di noi.

Contino Mario

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