Comune, scuola, territorio unite per l’integrazione a partire dai minori con il progetto MISS
di Luigi Laguaragnella - Le mediazione culturale e l’integrazione sono dei settori che per la costante presenza di stranieri nel nostro territorio e i flussi migratori che sono impossibili da arrestare, sono servizi da implementare attraverso figure formative e professionali adeguate. E’ in pieno svolgimento, infatti, un programma di azioni nell’ambito del progetto MISS, Mediazione interculturale Sociale e Scolastica, promosso dal Comune di Bari, ripartizione Politiche Educative Giovanili con la collaborazione delle associazioni Etnie A.p.s. e Sinergia S.c.s. e il coinvolgimento di quattro istituti scolastici baresi: Istituto comprensivo Japigia II-Torre a Mare, Liceo Linguistico Marco Polo, Istituto comprensivo Mazzini-Modugno, Istituto comprensivo EL/7.In questa collaborazione che lega fortemente Comune, Scuola e Terzo Settore, attraverso il progetto MISS finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo azione 5 “Mediazione Interculturale”, l’obiettivo è favorire l’integrazione partendo dai minori stranieri presenti nelle scuole per creare successivamente un inserimento facilitato delle famiglie nel territorio cittadino. Il budget del progetto è di 78000 euro e ha visto un lavoro impegnativo nella fase di realizzazione progettuale soprattutto sotto il profilo amministrativo, considerate le “celebri” decurtazioni di fondi in atto verso l’istruzione e la scuola.
Ieri mattina l’assessore Fabio Losito, al Comune di Bari ha presentato il progetto MISS il quale è suddiviso in tre azioni: una prima fase iniziale di aggiornamento del personale docente delle scuole coinvolte, con seminari riguardanti aspetti burocratici e amministrativi, mediazione linguistica-culturale si supporto nel contesto classe; una seconda azione con laboratori di integrazione su tematiche per la prevenzione dei fenomeni di intolleranza e di esclusione; l’ultima azione prevede un evento conclusivo di animazione territoriale invitando l’intera collettività a conoscere e integrarsi reciprocamente. Il progetto MISS è senza dubbio un complesso sforzo per supportare i valori dell’accoglienza e del dialogo in un contesto in cui la strada da intraprendere è la convivenza. Si tratta di un vero e proprio sforzo di intenti e di passioni che per reperire questi fondi si sono uniti in un preciso lavoro di coordinamento.
La dottoressa Cazzolla, presente alla conferenza di ieri mattina, confida nella bontà del progetto di dare un contributo al processo di integrazione della città. E come ha affermato la dottoressa Scogliamiglio della Prefettura, per una realtà in cui aumenta la presenza di persone straniere con proprie storie e problematiche, i fondi sono occasione per preparare all’incontro e all’inclusione. C’è un inevitabile interesse per l’accoglienza e la presenza di stranieri nel territorio. E’ importante far capire all’opinione pubblica che, oggi, la presenza di stranieri nel nostra paese e nella nostra città non può ritenersi un problema, bensì un’opportunità per tutte le parti. Su questa scia il rappresentante di Etnie, realtà ben consolidata e che si occupa di dialogo e mediazione interculturale, il dott. Monopoli, lascia intendere che c’è necessità di figure professionali preparate che svolgano un lavoro di mediazione efficace. E’ quello che già fa Etnie che dà la possibilità anche a persone straniere di formarsi, semplicemente perchè proprio i flussi migratori di gente proveniente da ogni parte del mondo richiede determinate competenze linguistiche (almeno) che possano interagire. Non a caso erano presenti alla conferenza due giovani donne di origine brasiliana e mauriziana che attualmente svolgono nelle scuole un prezioso lavoro di mediazione che facilita l’ambientamento di bambini stranieri all’interno del gruppo scolastico. La mediazione culturale risulterà più facile quindi, dal momento in cui e famiglie non decidono di spostare il loro figlio dalla classe assegnata perché qui c’è un bambino straniero. Invece occorre valorizzare coloro i quali fanno aderire i propri figli in progetti interculturali. Da qui si possono favorire le basi per delle politiche più lungimiranti. Il progetto, come ricorda la dottoressa Antonacci di Sinergie è un valore aggiunto alla gestione dell’integrazione tra famiglie e territorio.
Alla conferenza erano presenti anche rappresentanti degli istituti che partecipano al progetto e alcuni di essi hanno già avviato alcune azioni del progetto MISS. In tal modo i docenti coinvolti sono meglio formati, possono avere maggiori input, e certamente questi fondi rivitalizzano i mediatori culturali, figure non giustamente tutelate e che proprio gli esponenti delle scuole richiamano ad una centrale utilità nel processo di integrazione che parte dal basso e le scuole rappresentano la prima vetrina sociale di una famiglia.
La speranza è che il progetto MISS possa stimolare nuove strade di una buona pratica verso l’inteculturalità e l’integrazione. Il primo approccio in una realtà è fondamentale e senza dubbio oggi è necessario che i punti deboli che sono ancora muri di divisione e di pregiudizio si trasformino attraverso questi progetti in punti di forza.