PUNTO E A CAPO / Renzi, coraggio e postideologia: sui diritti civili cambiare verso è possibile

di Giuliano Gasparotti - Confronto e dialogo, un metodo laico che viene evocato, il giorno della fiducia al Governo dallo stesso Premier Renzi in riferimento ai diritti civili. Le associazioni gay insorgono proprio contro la parola “compromesso” che viene evocata insieme al riferimento alle unioni civili, le Civil partnerships che furono messe nero su bianco nel programma di candidatura dello stesso Renzi nel 2012. Se l'Italia si presenta alla guida del semestre europeo come l'unico Paese a non aver riconosciuto uno standard di tutele, è anche perché su questo terreno sono in troppi coloro che giocano la carta ideologica della contrapposizione. Laicità, d'altronde, vuol dire avere la capacità di ascoltare le ragioni dell'altro per provare a costruire riforme avanzate: unica soluzione per archiviare polemiche che durano da trent'anni. Responsabilità miope di chi non vuole legare il ragionamento sui diritti a quello sulle libertà e sulla giustizia e quindi, alla crescita anche economica del Paese. Qualche esempio?

I reati di opinione sono una brutta bestia, come noto. Lo sa bene Vladimir Luxuria che a Sochi non può esporre una scritta per protestare contro una legge liberticida, che immediatamente scatta il fermo di polizia con controlli annessi. Succede però che, quasi in contemporanea, in Italia, impazzi la polemica su una serie di opuscoli finanziati con soldi pubblici, che fanno l'elenco dei divieti e delle cose da non fare/dire direttamente nel mondo della scuola, impartendo l'ennesima lezioncina ad insegnanti ed alunni, dal titolo “educare alla diversità”. Nonostante il tentativo della viceministra Guerra di scaricare le “colpe” sull'Unar – Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali –    fallito grazie alla pubblicazione di una lettera che lodava anzitempo i libretti della discordia, e nonostante la consulenza che Paola Concia ha dato al governo Letta, proprio su questi temi, il nodo è che tutto il settore delle pari opportunità e dei diritti civili dovrebbe essere completamente rivoluzionato. Dovrebbe “cambiare verso” per usare un'espressione cara a Matteo Renzi.

Unar: un utile pullulare di opuscoli a scuola
Qualcosa, infatti, non torna: come si fa a criticare la censura russa ed al contempo difendere quel libretto che vorrebbe educare con un elenco di divieti e di discutibili assunti? Se davvero si ha a cuore la diversità, il ragionamento non può che partire con il rafforzamento della libertà: la scuola, nel rispetto della sensibilità di chiunque, sia un luogo che stimola il confronto, non “uniformandosi” ad un pensiero unico. Ad un modello, non si contrappone un altro modello; la propaganda stia fuori dalle aule, perché educare, significa fornire  strumenti utili affinché ciascuno ragioni con la propria testa. Metodo laicissimo che si basa sul dialogo: proprio quello contro il quale si scagliano alcune delle associazioni gay che affermano “o matrimonio egualitario o niente”.

Così se a destra sarebbe anche arrivata l'ora di sdoganare il tabù dei diritti civili, come parte integrante delle libertà della persona strettamente legate alla giustizia ed alla sua amministrazione da riformare; a sinistra sarebbe l'ora di evitare processi di rieducazione che hanno un approccio molto poco liberale. C'è modo di essere a favore dei diritti civili senza urtare la sensibilità di nessuno, purché invece di farne bandiere ci si concentri sulle quotidiani condizioni di vita di cittadini come gli altri, come tali né peggiori né migliori. Ciascuno è quello che è: si possono offrire anche 65.000.000 di dollari per “convertire” una figlia lesbica, come nel caso del magnate coreano Cecil Chao Sze-tsung ma non c'è lavaggio del cervello che tenga rispetto alla libertà di ciascuno di essere sé stessi e di costruire, ciascuno, la propria felicità.

Giuliano Gasparotti
BIOGRAFIA - Giuliano Gasparotti, giurista, si occupa attualmente di privacy e diritti della persona per Regione Toscana dopo aver a lungo approfondito i temi dell'amministrazione digitale, società dell'informazione e della comunicazione, degli aspetti giuridici del documento elettronico, dell'organizzazione del lavoro pubblico. Dopo la Scuola di formazione politica Ulibo di Prodi, ha approfondito per il Pd i temi della creatività, dei diritti civili, della innovazione, dello sviluppo competitivo dei territori e dell’economia della conoscenza, della cultura contemporanea e della identità politica postmoderna. Ideatore e fondatore delle Officine Democratiche (che raccoglie i “meccanici” ovvero coloro che lavorano per sanare la frattura tra politica e società) di cui è attualmente Presidente onorario è stato coordinatore fiorentino per i DS, prima, e per il PD, poi, ed è tra gli estensori delle proposte sulla laicità ed i diritti civili per il programma di candidatura di Matteo Renzi alle Primarie 2012. Candidato “rottamatore” con l'ex Premier Mario Monti, è parte del Coordinamento politico toscano ed è Responsabile nazionale Area Diritti Civili di Scelta Civica per l'Italia.

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