Carnevale a tavola, ma senza esagerare…

di Simona Dongiovanni (dietista-nutrizionista) - Il Carnevale ha tradizioni antichissime, è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate: maschere, fantasia e giochi sono la base di questa festa.

   La parola Carnevale deriva dal latino "carnem levare" (eliminare la carne) poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

   Carnevale è uno dei momenti dell’anno tanto atteso dai più piccoli, ma ritornare nella spensieratezza del gioco coinvolge anche gli adulti; ci si “tuffa” in un viaggio fanciullesco, si scherza e ci si diverte in allegria; tra coriandoli e ghirlande colorate anche la nostra tavola si colora di festa e colori.

   Ma è anche la festa dei dolci fritti, delizie non del tutto leggere. Ogni Regione ha i suoi costumi e tradizioni: chiacchiere, frappe, castagnole, zeppole, e chi ne ha più ne metta. Festeggiare il Carnevale anche a tavola si può, ma è sempre importante usare il buon senso, senza esagerare troppo.

   Non bisogna demonizzare il fritto, inserito in un contesto alimentare equilibrato ogni tanto va bene. E’chiaro che per preparare un dolce servono un po’ di ingredienti quali uova, farina, zucchero, latte e altri additivi, concludere poi con la frittura capite bene che otteniamo un dolce un po’ più calorico.
   Ma, come detto prima, un dolcetto ogni tanto possiamo anche concedercelo a patto che i dolci fritti siano prepararti seguendo alcune regole: la scelta dell’olio e la temperatura di cottura sono i punti chiave per la riuscita di un dolce qualitativamente migliore.

   L’olio più adatto è senza dubbio l’olio extravergine d’oliva, perché è un prodotto naturale che deriva dalla spremitura meccanica del frutto, l’oliva, a differenza di altri olii vegetali che invece subiscono processi chimici.

   Quindi l’olio extravergine d’oliva è quello migliore; dal punto di vista nutrizionale è ricco in acidi grassi monoinsaturi e soprattutto di tocoferoli (antiossidanti) che lo rendono più stabile durante la cottura. Inoltre non contiene acidi grassi trans e idrogenati.

   Durante la frittura non superare i 180 gradi di temperatura e se l’olio fuma ed emette un odore sgradevole, bisogna gettarlo via; non riutilizzare più volte l’olio. Per controllare la temperatura, si può usare la friggitrice o un termometro.

   Un’altra regola importante è far asciugare gli alimenti fritti su carta paglia e preferire recipienti in acciaio e pentole non troppo grandi. Seguire quindi alcune accortezze per la preparazione delle ricette e dei dolci, ci dà la possibilità di ottenere alimenti più sani.

   Si ricorda che è il fritto, salvo particolari patologie accertate da specialisti, può essere consumato qualche volta durante la settimana, inserito all’interno di un’alimentazione equilibrata e corretta, scegliendo alimenti sani e privilegiando la qualità.

   I dolci fatti in casa preparati con prodotti genuini sono sempre migliori. Accanto a una corretta alimentazione, avere uno stile attivo a tutte le età è sempre consigliato.
Concedersi uno strappo alla regola ogni tanto si può.

   Buon Carnevale a tutti i lettori del Giornale di Puglia!

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