Roncalli e Wojtyla sono santi, "Furono papi coraggiosi"

ROMA - Papa Francesco, leggendo la formula di canonizzazione, ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla.

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Secondo il Pontefice i due papi santi sono stati "uomini coraggiosi", non hanno avuto "paura" di chinarsi sulla "sofferenza" e sulle "piaghe" dell'uomo, e in questo modo "hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia".

I nuovi santi, "sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio".
 
Poco prima di dare inizio al rito Francesco si è recato a salutare Benedetto XVI e i due papi si sono abbracciati. Papa Ratzinger sorrideva. Papa Francesco si è recato a salutare il predecessore subito dopo aver baciato l'altare.

Pellegrini assiepati in Piazza San Pietro
Presenti il capo dello Stato Giorgio Napolitano, il premier Matteo Renzi, il presidente del Senato Pietro Grasso e quello della Camera Laura Boldrini. Arrivando, Napolitano ha salutato, con una calorosa stretta di mano, il papa emerito Joseph Ratzinger. Sia Piazza San Pietro, che Piazza Pio XII e tutta via della Conciliazione sono gremite di fedeli. Quasi tremila i giornalisti accreditati.

Trascorsa una notte all'addiaccio, in strada e nelle chiese aperte di Roma, le centinaia di migliaia di pellegrini arrivati nella Capitale si sono messi in coda ai varchi attorno a Piazza San Pietro. Attorno alle 5.30 sono stati aperti e un mare di fedele ha iniziato a cercare un posto da dove assistere alla messa di canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II: un evento storico e a dimostrarlo c'è (anche) l'eccezionalità della notte capitolina appena passata, quella tra sabato e domenica. (Foto: ANSA)

Nell'area transennata attorno a piazza San Pietro, dove avverrà la celebrazione di Francesco, assieme al suo predecessore Benedetto XVI, i primi ad entrare sono stati i volontari della Croce Rossa e della Protezione cvile, molti quelli che stanno già distribuendo bottigliette d'acqua. Ci sono già stati alcuni malori: una trentina le persone sono state soccorse nei presidi medici allestiti in centro, gente che "non beve da ore, che non ha mangiato", hanno spiegato gli addetti al servizio, e che "quindi hanno avuto mancamenti".

Fedeli di tutto il mondo assiepati nel Vaticano
Sono in tutto 600 i volontari della Cri provenienti da tutta Italia sparsi nelle sei strutture di Posto Medico Avanzato, 23 ambulanze per soccorso avanzato, altre 33 di soccorso di base, un punto mobile di rianimazione, 2 automediche, 43 squadre sanitarie a piedi, una tenda per codici bianchi, 4 Punti Mamma, account dedicati sui social network a disposizione dei pellegrini.
Sono un milione i pellegrini arrivati a Roma, attesi 24 capi di governo e 122 delegazioni ufficiali. La messa di canonizzazione sarà trasmessa in diretta anche in oltre 500 cinema di 20 Paesi del mondo. L'evento sarà ripreso in tempo reale da 34 telecamere puntate su piazza San Pietro e, grazie al ponte di 9 satelliti, le immagini saranno rimbalzate su tutto il globo.


Hotel e strutture turistiche sono state letteralmente prese d'assalto, anche se in realtà non ci sarebbe il tutto esaurito. Almeno secondo quanto denuncia Federalberghi che punta il dito contro l'abusivismo. "Nonostante Roma sia invasa da turisti italiani e stranieri, negli alberghi, soprattutto di fascia media e alta, per questo fine settimana ci sono ancora camere disponibili messe in vendita a prezzi ragionevoli, ovvero tra 100 e 200 euro", ha protestato il presidente della sezione di Roma dell'associazione di categoria, Giuseppe Roscioli. La Guardia di Finanza ha sanzionato 23 strutture che ospitavano turisti in modo abusivo, anche grazie alle denunce di Federalberghi.


di Alessandro Nardelli - Oggi la Chiesa intera è in festa per la canonizzazione in San Pietro di due grandi uomini, Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Jozef Wojtyla, entrambi portano nel nome il ricordo del papà putativo di Gesù, entrambi papi del XX secolo.

Giovanni XXIII, figlio di umili mezzadri della bergamasca, è il pontefice che non può essere rinchiuso semplicemente con l’etichetta di Papa “buono”, come tiene a sottolineare il suo storico segretario, il neo-cardinale Loris Francesco Capovilla (classe 1915): se è vero che la bontà è una virtù cristiana, l’aggettivo è, però, troppo limitato per catalogare la santità dell’uomo. Per dire: Roncalli è il vescovo di Roma che già prima di essere eletto al soglio pontificio si adoperò nel concreto del dialogo ecumenico ed interreligioso in Bulgaria ed in Turchia, e dell’impegno per salvare gli ebrei durante la guerra; è colui che, considerato papa di transizione, sorprese tutti convocando ed organizzando il Concilio Vaticano II, aprendo le finestre della Chiesa cattolica alla fresca brezza della profezia e dei segni dei tempi; è il papa della ricerca insaziabile della pace, che pubblicò a meno di due mesi dalla morte l’enciclica “Pacem in Terris”, un appello rivolto al mondo intero, “a tutti gli uomini di buona volontà”… Sì, è santo, non (solo) perché buono, ma perché è un papa del Vangelo. Proprio come Wojtyla. Karol, appassionato di filosofia e di teatro, è il giovane che lavorò come operaio per guadagnarsi il pane in una cava e in un’azienda chimica prima di sentire la chiamata al sacerdozio, una chiamata ricevuta non su quiete bambagie di salotti intellettuali, ma negli anni dell’occupazione tedesca, frequentando un seminario clandestino.

Il suo pontificato, lunghissimo (1978-2005), si caratterizzò per la lotta agli aspetti negativi del comunismo (e della cortina di ferro) da lui vissuti così come del capitalismo. Ma non solo. Amato dai giovani si lanciò, come apostolo del duemila, in una grande maratona, con più di cento tappe nei diversi Stati, per annunciare Cristo letteralmente ai quattro angoli della Terra, per proporre agli uomini di non avere paura e di aprirgli le porte.

Perdoneranno allora i turisti il caos e i disagi della Roma di questi giorni: era doveroso canonizzare insieme queste due figure che, seppur diverse per molti aspetti, furono accomunate dalla priorità del guidare con l’esempio la Chiesa lungo le vie della radicalità evangelica.

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