Decreto Irpef: in bozza bonus 2014 da 80 euro. "Sanità non si tocca"
"#oraics alle 16.30. Dopo il consiglio dei ministri...". Lo scrive Matteo Renzi su Twitter. Il premier replica al responsabile comunicazione del Pd Francesco Nicodemo che, con probabile riferimento al decreto per il taglio dell'Irpef, gli domandava: "Buongiorno Matteo Renzi, quando è l'#oraics?". Il premier adotta l'hashtag #oraics e rivela: le 16.30.
Nel pomeriggio il Consiglio dei ministri in cui sarà varato in decreto con il taglio dell'Irpef. Da Matteo Renzi un tweet dopo l'altro. "Non ci saranno tagli alla Sanità né agli stipendi degli insegnanti", assicura il premier. In precedenza il consueto cinguettio di buon mattino, "#oraics alle 16.30. Dopo il Consiglio dei ministri". Nel senso che il governo, al di là degli annunci, dovrà questa volta indicare modalità e coperture del "bonus fiscale" e dei famosi 80 euro in busta paga per i redditi medio-bassi. Perché di bonus si tratta e non di detrazione e questo non è un particolare secondario, perché così dovrebbero rientrare nella misura anche gli incapienti (i redditi sotto gli ottomila euro l’anno).
Il "credito" arriverà come promesso dal premier praticamente a 80 euro al mese. Il massimo importo del contributo - concesso ai redditi tra 18.000 e 24.500 euro - sarà infatti di 620 euro l'anno nel 2014 (in pratica 77,5 euro mensili da maggio), salendo poi a 950 euro l'anno dal 2015 (ovvero 79,1 euro al mese).
Nel medesimo tempo i redditi più bassi che arrivano fino a 17.714 euro godranno di un incremento pari al 3,5%, mentre quelli sopra i 24.500 euro assisteranno ad un decalage dell'importo che si fermerà a 28.000 euro, escludendo dunque chiunque si trovi al di sopra di questa soglia. La quadra trovata al momento sembrerebbe questa, almeno stando ad una bozza, assolutamente provvisoria, del provvedimento che arriverà sul tavolo del prossimo cdm.
Sull'argomento - e sulle relative coperture - si tratta però ancora. Non a caso l'incontro di oggi tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Palazzo Chigi è durato praticamente tutto il pomeriggio. Segno che, sulla materia, di lavoro ne rimane ancora da fare. E' probabile dunque che domani il testo possa uscire dal consiglio dei ministri anche profondamente rivisto. Ad essere coinvolti nei tagli necessari per le coperture sono del resto molti ministeri e molte delle categorie che ciascun dicastero rappresenta.
Il taglio più lampante - anche se il ministro Beatrice Lorenzin ha sempre preferito chiamarlo risparmio - è quello alla Sanità. Le spese del settore dovranno diminuire di 868 milioni quest'anno e di 1,5 miliardi a partire dal 2015. In tutto quasi 2,4 miliardi in due anni che dovranno diventare poi in parte strutturali.
Nel pomeriggio il Consiglio dei ministri in cui sarà varato in decreto con il taglio dell'Irpef. Da Matteo Renzi un tweet dopo l'altro. "Non ci saranno tagli alla Sanità né agli stipendi degli insegnanti", assicura il premier. In precedenza il consueto cinguettio di buon mattino, "#oraics alle 16.30. Dopo il Consiglio dei ministri". Nel senso che il governo, al di là degli annunci, dovrà questa volta indicare modalità e coperture del "bonus fiscale" e dei famosi 80 euro in busta paga per i redditi medio-bassi. Perché di bonus si tratta e non di detrazione e questo non è un particolare secondario, perché così dovrebbero rientrare nella misura anche gli incapienti (i redditi sotto gli ottomila euro l’anno).
Il "credito" arriverà come promesso dal premier praticamente a 80 euro al mese. Il massimo importo del contributo - concesso ai redditi tra 18.000 e 24.500 euro - sarà infatti di 620 euro l'anno nel 2014 (in pratica 77,5 euro mensili da maggio), salendo poi a 950 euro l'anno dal 2015 (ovvero 79,1 euro al mese).
Nel medesimo tempo i redditi più bassi che arrivano fino a 17.714 euro godranno di un incremento pari al 3,5%, mentre quelli sopra i 24.500 euro assisteranno ad un decalage dell'importo che si fermerà a 28.000 euro, escludendo dunque chiunque si trovi al di sopra di questa soglia. La quadra trovata al momento sembrerebbe questa, almeno stando ad una bozza, assolutamente provvisoria, del provvedimento che arriverà sul tavolo del prossimo cdm.
Sull'argomento - e sulle relative coperture - si tratta però ancora. Non a caso l'incontro di oggi tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Palazzo Chigi è durato praticamente tutto il pomeriggio. Segno che, sulla materia, di lavoro ne rimane ancora da fare. E' probabile dunque che domani il testo possa uscire dal consiglio dei ministri anche profondamente rivisto. Ad essere coinvolti nei tagli necessari per le coperture sono del resto molti ministeri e molte delle categorie che ciascun dicastero rappresenta.
Il taglio più lampante - anche se il ministro Beatrice Lorenzin ha sempre preferito chiamarlo risparmio - è quello alla Sanità. Le spese del settore dovranno diminuire di 868 milioni quest'anno e di 1,5 miliardi a partire dal 2015. In tutto quasi 2,4 miliardi in due anni che dovranno diventare poi in parte strutturali.
