Presentato nell’Aula Magna dell’Ateneo barese l’ultimo libro di Vittorio Polito

di Vito Ferri - Entrare nella splendida Aula Magna “Aldo Cossu” dell’ATENEO di Bari ci porta inevitabilmente ad alzare la testa per ammirare ciò che il genio dell’artista Mario Prayer ha saputo donarci. Non tutti sanno che questo veneziano trasferitosi a Bari, dove mise su famiglia sposando una ragazza del posto, era privo della mano destra e dipingeva con la sinistra per necessità e non perché mancino. In questo autentico gioiello lo scorso venerdì è stata presentata l’ultima fatica letteraria del giornalista-scrittore Vittorio Polito. Il volume dal titolo ‘San Nicola, il dialetto barese e…’(Levante Editori) ha avuto un illustre maestro di cerimonia e moderatore nel cardiologo Nicola Veneziani, noto esperto di tradizioni popolari. Veneziani dopo aver fatto declamare da Rosa Lettini Triggiani e Felice Alloggio alcuni brani in dialetto barese, presenti nel libro e dedicati a San Nicola, ha ceduto la parola alla prof.ssa Achiropita Lepera, che ha portato il saluto del Rettore, assente per motivi istituzionali. Il moderatore ha presentato l’autore sottolineando che ormai con questo volume è a quota quattro sull’argomento baresità, tutti presentati in quest’Aula. Polito, com’è noto, nell’Università è di casa essendo stato assistente bibliotecario per 40 anni. Il cardiologo quindi ha fatto un excursus sul dialetto barese e su San Nicola, prima di sottoporre l’autore ad un fuoco di fila di domande.

Veneziani, tra le altre cose, ha chiesto a Polito come è nata l’idea del libro e cosa intenda per baresità. «Consentitemi di ringraziare il Magnifico Rettore che ancora una volta mi ha dato l’onore di farmi presentare il libro nel massimo tempio della cultura che è l’Università. È noto che per Baresità s’intende tutto quello che riguarda Bari, dialetto, tradizioni, folclore, cucina, monumenti, chiese, modi di dire, comportamenti, proverbi, soprannomi, usi e costumi, ecc., per cui ho la certezza che anche San Nicola rientri prepotentemente in questo capitolo. L’idea è stata realizzata, dopo aver visto in una personale l’affascinante opera di Anna Maria Di Terlizzi “San Nicola a cavallo del gallo Barium”, che è diventata la copertina della pubblicazione. Da qui la decisione di curare un libro sul nostro rinomato Santo. Per questo ringrazio l’artista per avermi “suggerito” l’idea e contestualmente autorizzato a utilizzare la sua opera».

Altra efficace domanda è stata : “Vittorio ritieni che questa città stia riscoprendo la gioia di produrre cultura per tutti?” Polito, in questo caso, ha dimostrato di essere una persona che non disdegna la polemica:
«Ho iniziato a collaborare a testate locali, poi con quotidiani, per gioco e per passione, al punto da permettermi di pubblicare, secondo alcuni invidiosi, anche dei libri. Al momento sono quattro: due sulla baresità, uno dedicato alle preghiere tradotte in dialetto barese (in collaborazione con Rosa Lettini Triggiani), e quello che stiamo presentando oggi. La fortuna di aver conosciuto Vito Maurogiovanni e Mario Cavalli (quest’ultimo fondatore della casa editrice Levante), mi hanno portato a contatto di un mondo affascinante e sconosciuto, un mondo permeato di ‘baresità’. Quanto sta avvenendo in questi minuti con gente che parla, ascolta, si conosce e riconosce, è testimonianza della baresità più pura. Oggi molti seguendo il mio esempio hanno deciso di pubblicare, pazienza se tutto ciò per qualcuno sembra lesa maestà, noi italiani abbiamo liquidato la maestà con un referendum e non è detto che noi baresi veraci non possiamo fare altrettanto con tutti coloro che ritengono il nostro passato e la nostra storia proprietà privata. In quest’aula vi è un vento che tutti noi abbiamo imparato ad amare e difendere da ogni sopruso: questo vento si chiama libertà».

Infine Veneziani ha chiesto all’autore se ha novità in programma ed ecco la risposta del coriaceo collega: «Sto studiando, mi sto informando, per alcuni perdo tempo, di certo non passo le mie giornate ad oziare ed ho in mente un progetto che riguarda Bari, in collaborazione con due compagni di viaggio, che per ora non mi autorizzano a rivelarne l’identità e che, se andrà a buon fine, prevedo di presentare per Natale 2015».

Ha quindi preso la parola la scultrice Anna Maria di Terlizzi che ha mostrato il quadro originale dell’opera “San Nicola a cavallo del gallo Barium”, spiegandone con dovizia di particolari le motivazioni e mettendo il pubblico a parte di meticolose ed esaurienti spiegazioni sulla genesi di un’opera in generale.

La declamazione di altri brani da parte di Rosa Lettini Triggiani e Felice Alloggio hanno concluso l’interessante pomeriggio dedicato a San Nicola e al dialetto barese, che ha visto i presenti premiati dal fatto che non hanno assistito all’infelice esibizione degli azzurri contro la Costarica. (Ogni impedimento è un giovamento continua ad imperare !).

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