Tempesta solare sulla terra, la notizia divide gli scienziati

Un incubo frutto della migliore tradizione cinematografica statunitense o realtà? Una tempesta solare potrebbe scatenare un'energia pari a 10 miliardi di bombe nucleari, compromettendo sulla Terra l'intero sistema di telecomunicazione: è l'allarme lanciato da un gruppo di studiosi dell'Università di Bristol.

La notizia ha suscitato pareri contrastanti tra gli scienziati. Secondo le indicazioni fornite dalla NASA, una tempesta solare avviene in genere ogni 150 anni e considerando che l'ultima è stata registrata nel 1859, le possibilità che se ne verifichi un'altra nell'immediato sono molto alte. "Niente panico" sono le prime parole, ai microfoni di Agr, di Giovanni Bignami, astrofisico di fama mondiale e attualmente presidente dell'Inaf, l'Istituto Nazionale di Astrofisica. "Si può immaginare una tempesta solare così importante da danneggiare moltissimo le finezze elettroniche della nostra società moderna, questo sì. L'homo sapiens è sulla Terra da 150 mila anni come minimo ed è sempre sopravvissuto, non vedo quindi la possibilità di una catastrofe che metta a rischio il nostro pianeta. Però è anche vero - prosegue Bignami - che abbiamo messo a punto una serie di dispositivi elettronici e satellitari che sono molto sensibili a una violenta emissione di energia elettromagnetica e di particelle del sole. La probabilità che questo succeda adesso non è assolutamente grande e non è definibile. Gli indizi sono più o meno quelli che possiamo avere per la previsione di un terremoto".

Secondo Bignami, inoltre, "Non è neppure detto che la tempesta colpisca il nostro pianeta: il Sole ruota su stesso in ventisette giorni, emette le particelle e ruota. Il getto a spirale che parte non è detto che tocchi la Terra. Quindi non è assolutamente il caso essere catastrofismi".