L’anello tra storia e curiosità
di Vittorio Polito - L’anello, cerchietto di metallo, per lo più prezioso, si porta al dito come ornamento, come simbolo del vincolo matrimoniale, come insegna di dignità e di autorità o più comunemente come fatto estetico o di esibizionismo.
Nell’antichità greca e soprattutto romana il diritto di portare anelli di ferro, costituiva un onore concesso ai cittadini benemeriti. Agli anelli venivano associate anche idee magiche, come nel caso del leggendario anello con sigillo di Salomone, il saggio re degli israeliti.
Nell’antica Roma ebbe particolare importanza l’anello senatorio, dapprima concesso quale segno di autorità e di riconoscimento a chi andava in ambasceria, successivamente esteso a tutti i senatori come indizio di nobiltà e quindi ai cavalieri. Nella Chiesa esso è segno di autorità e dignità ed è riservato ai soli prelati. Per i vescovi, forse, fu usato inizialmente per la necessità di suggellare documenti ufficiali, mentre in seguito fu utilizzato solo come valore simbolico. Il Papa adopera quello “pontificale” per le funzioni solenni e quello del “pescatore”, menzionato per la prima volta in una lettera di Clemente IV (1265), che ancora oggi serve come suggello ai brevi pontifici (documenti della cancelleria apostolica, redatti in forma di lettera), anello che viene sempre spezzato alla morte del pontefice.
Le idee popolari e il significato simbolico dell’anello traggono origine dal fatto che esso è sostanzialmente un cerchio magico, alla cui potenza si aggiunge quella specifica della materia, specie se metallo, e quindi usato sia come ornamento che come amuleto, poi diventato anche emblema della regalità.
L’anello è un gioiello che nasce non come spontanea espressione ornamentale, come la collana, gli orecchini, i pettorali o le corone, ma come preciso segno di riconoscimento, attestato di appartenenza, di autorità, di proprietà. Tra le curiosità vi sono anelli decorati con pietre di vari colori come il rosso del rubino, il verde dello smeraldo ed il bianco del diamante che rappresentano i colori della bandiera italiana. Le loro forme? A castone, a fiocco, a vera, a griffe, a cammeo, a figaro, a fascia, a spola, alla russa, ma quasi tutti completati con pietre preziose, le più varie, da quelle più semplici ed economiche a quelle più belle e costose. Le collezioni presenti in Italia sono una tangibile testimonianza della bontà dei nostri prodotti e delle capacità dei nostri orafi. Anche Bari contribuisce alla creazione di gioielli esclusivi, un esempio quello raffigurato nella foto, che rappresenta un anello in oro giallo con topazio di grossa caratura e diamanti naturali, simboleggia un sole, disegnato e realizzato dall’orafo barese Felice Caradonna nel suo “Atelier di gioielli”. Un artigiano che riesce a unire insieme tradizione e tecnologia, riuscendo abilmente a soddisfare le esigenze della clientela che affluisce al suo negozio, apprezzando la bontà della sua produzione orafa.
Nell’antichità greca e soprattutto romana il diritto di portare anelli di ferro, costituiva un onore concesso ai cittadini benemeriti. Agli anelli venivano associate anche idee magiche, come nel caso del leggendario anello con sigillo di Salomone, il saggio re degli israeliti.
Nell’antica Roma ebbe particolare importanza l’anello senatorio, dapprima concesso quale segno di autorità e di riconoscimento a chi andava in ambasceria, successivamente esteso a tutti i senatori come indizio di nobiltà e quindi ai cavalieri. Nella Chiesa esso è segno di autorità e dignità ed è riservato ai soli prelati. Per i vescovi, forse, fu usato inizialmente per la necessità di suggellare documenti ufficiali, mentre in seguito fu utilizzato solo come valore simbolico. Il Papa adopera quello “pontificale” per le funzioni solenni e quello del “pescatore”, menzionato per la prima volta in una lettera di Clemente IV (1265), che ancora oggi serve come suggello ai brevi pontifici (documenti della cancelleria apostolica, redatti in forma di lettera), anello che viene sempre spezzato alla morte del pontefice.
Le idee popolari e il significato simbolico dell’anello traggono origine dal fatto che esso è sostanzialmente un cerchio magico, alla cui potenza si aggiunge quella specifica della materia, specie se metallo, e quindi usato sia come ornamento che come amuleto, poi diventato anche emblema della regalità.
L’anello è un gioiello che nasce non come spontanea espressione ornamentale, come la collana, gli orecchini, i pettorali o le corone, ma come preciso segno di riconoscimento, attestato di appartenenza, di autorità, di proprietà. Tra le curiosità vi sono anelli decorati con pietre di vari colori come il rosso del rubino, il verde dello smeraldo ed il bianco del diamante che rappresentano i colori della bandiera italiana. Le loro forme? A castone, a fiocco, a vera, a griffe, a cammeo, a figaro, a fascia, a spola, alla russa, ma quasi tutti completati con pietre preziose, le più varie, da quelle più semplici ed economiche a quelle più belle e costose. Le collezioni presenti in Italia sono una tangibile testimonianza della bontà dei nostri prodotti e delle capacità dei nostri orafi. Anche Bari contribuisce alla creazione di gioielli esclusivi, un esempio quello raffigurato nella foto, che rappresenta un anello in oro giallo con topazio di grossa caratura e diamanti naturali, simboleggia un sole, disegnato e realizzato dall’orafo barese Felice Caradonna nel suo “Atelier di gioielli”. Un artigiano che riesce a unire insieme tradizione e tecnologia, riuscendo abilmente a soddisfare le esigenze della clientela che affluisce al suo negozio, apprezzando la bontà della sua produzione orafa.
