Montesardo, successo per la musica barocca, nonostante tutto…

di Francesco Greco. MONTESARDO (Le) - La ricerca musicologia e soprattutto l’esecuzione con strumenti originali è ormai da diversi anni una prerogativa indispensabile per la realizzazione di eventi concertistici che propongono musiche del passato.

Questo tipo di repertorio appartiene a pieno titolo alla tradizione culturale della Puglia e del Salento. In questo contesto di attività culturale e artistica la Città di Alessano ha realizzato anche quest’anno “Il Montesardo”.

Da un doveroso omaggio alla figura di Girolamo Melcarne (detto “Il Montesardo” per le sue origini), attraverso lo studio, la trascrizione e l’esecuzione delle sue opere dimenticate, ma importantissime, si è assistito nel corso degli anni a una progressiva crescita qualitativa e professionale, tanto da annoverare tra i musicisti che si sono esibiti artisti di levatura internazionale (Angelo Manzotti, Emanuela Galli, Fabio Bonizzoni, Franco Pavan, Jerome Correas, Egon Mihajlovich, Stefano Bagliano…) e affermati gruppi pugliesi (Ensemble Calixtinus, Ensemble Terra d’Otranto, nella foto).

L’evento, giunto quest’anno alla XV edizione, si è avvalso della collaborazione dell’Associazione Culturale “Accademia di Terra d’Otranto” e della direzione artistica del M° Doriano Longo, uno dei virtuosi di violino più autorevoli in Italia ed Europa.

Rispetto al passato la Regione Puglia non ha assegnato alcun finanziamento, forse perché “Il Montesardo” è stato sempre libero e indirizzato verso la qualità e onestà intellettuale, oltre ad avere sempre privilegiato la scelta di coinvolgere musicisti pugliesi, del resto d’Italia e da tutta Europa con l’intento di divulgare la musica, l’arte e la cultura barocca e neobarocca.

Artisti di chiara esperienza e provate competenze, che forse non rientrano nel cerchio di amicizie dei responsabili dell’arte e della cultura della Regione Puglia. Nonostante la mancanza di fondi il M° Longo è riuscito a proporre un programma interessante, emozionante, coinvolgente (molto apprezzato anche dai forestieri appassionati di questo genere di musica), grazie al sostegno dei tanti turisti che organizzano le loro vacanze nel Salento in rapporto al calendario del festival, grazie anche alla manifestazione e soprattutto ai musicisti e agli artisti che hanno dato la propria adesione senza chiedere alcun cachet.

Come ogni anno, sono stati realizzati eventi variamente articolati, proposti accanto alle esibizioni, applauditissime. Il pubblico ha enormemente apprezzato le scelte artistiche, tanto da essere presente in ogni appuntamento con una media di centinaia di persone a ogni concerto, e numerose visite alla mostra di Arte e Artigianato, organizzata all’interno della stessa manifestazione.
Ecco il programma svolto:

24 Agosto – Casa di Accoglienza “Don Tonino Bello” (Alessano): Presentazione di “Un sandalo per Rut” (Oratorio per l’oggi), opera scritta dai Poeti per don Tonino Bello con musiche del periodo barocco e neobarocche composte da Doriano Longo. Renato Colaci, Nadia Esposito e Milena Pascali hanno letto brani estratti dall’opera; Doriano Longo, Luca Alfonso Rizzello (violino barocco) e Sergio De Blasi (clavicembalo) hanno curato gli interventi musicali.

L’inaugurazione ha creato forti emozioni per l’intensità del testo poetico e la bravura delle voci recitanti. In armonia con i testi sono state eseguite musiche barocche e neobarocche. Calorosi gli applausi e forte la richiesta da parte del pubblico di avere nella stagione invernale una replica dell’opera.

25, 27 agosto – Palazzo Legari di Alessano (Mostra di Arte e Artigianato, nella foto): sono state esposte opere di affermati artisti e artigiani salentini: Nadia Esposito (pittura), Stefano Garrisi (scultura in pietra leccese), Roberta Lisi (burattini), Ginella Orlando (country painting su legno).

La mostra ha visto la presenza di numerosi visitatori che hanno avuto parole di apprezzamento per gli artisti, per la qualità e l’originalità dei lavori esposti.

26 agosto – Chiesa dei Padri Cappuccini di Alessano, ore 20.30 “Dal Seicento al Settecento… e oltre”.

Il secondo appuntamento del festival ha visto la partecipazione di due prestigiosi musicisti: Stefano Bagliano (flauto diritto) e Aina Kalnciema (cembalo). Nel corso della serata hanno eseguito musiche di Jacob Van Eyck, Frantisek Benda, Domenico Scarlatti, J. Sebastian Bach e Gordon Jacob; autori di diversi periodi storici, dal Seicento fino al Novecento, e non a caso il titolo dato al programma è stato “Dal Seicento al Settecento e… oltre”.

Il passaggio da un autore all’altro è stato affrontato dai due esecutori con estrema elasticità e proprietà stilistica, a conferma delle loro non comuni competenze e capacità tecniche che li portano ad esibirsi in tutto il mondo collaborando con diversi gruppi di musica antica.

28 agosto – Chiesa Madre di Montesardo, ore 20.30

“La Tradizione Spagnola nel Regno di Napoli” - L’Opera I di Andrea Falconiero.

A chiusura della XV edizione del festival si sono esibiti i musicisti di un gruppo pugliese di musica antica già affermato a livello europeo, l’Ensemble Terra d’Otranto diretto dal violinista Doriano Longo.

Nel corso della serata sono state proposte pagine raffinate e originali del primo Seicento di uno dei maggiori compositori del Regno di Napoli, Andrea Falconiero, liutista e Maestro della Real Cappella.

I brani, tratti da “Il Primo Libro di Canzone, Fantasie…”, dello stesso autore, hanno evidenziato raffinate melodie, arie di origine popolare stilizzate e rese per un insieme di diversi strumenti, composizioni con chiari rimandi allo stile contrappuntistico di cui la scuola napoletana era ancora principale interprete, bassi ostinati con diminuzioni molto articolate e raffinate.

Appassionata e coinvolgente si è dimostrata l’esibizione dell’Ensemble Terra d’Otranto composto per l’occasione, oltre che da Longo e Luca Alfonso Rizzello (violino barocco), Luca Tarantino (chitarra spagnola), Pierluigi Ostuni (tiorba), Gilberto Scordari (cembalo), Roberto Chiga (percussioni) e Melodie Michel (fagotto barocco) unitasi agli altri musicisti in un bellissimo finale di programma.

Gli spettatori, accorsi numerosissimi per il concerto di chiusura, hanno espresso l’augurio che “Il Montesardo” continui a esistere e proporre serate interessanti e diverse dalle solite programmazioni dell’estate salentina. Ora sta alle istituzioni dare una risposta in positivo, privilegiando la qualità rispetto a tante proposte dozzinali che drenano preziose risorse.