Barletta: esplode l’orgoglio barlettano, Lello “il Rosso” lancia il tormentone “Barlett e Avest”

di Nicola Ricchitelli - Barlett e Avest. Lo si è gridato, sussurrato, cantato o semplicemente affermato, da più posti e in più città, nei bar, nelle case e in ogni vicolo e piazza che questa città conosca, piccoli, grandi, nonni, nonne, zii e zie, da Barletta ai Caraibi, passando per le spiagge di Capitolo e del Salento, da Barcellona – niente che poco di meno che dal Camp Nou - a Dublino e quindi dal Messico, da Chicago a Parigi,da Milano alla Reggia di Caserta, fino ad arrivare alla città eterna perché, si sa, tutte le strade portano Roma.

Si va dalla signora Concetta a Peppa Pig, passandoper quel dj di nome Enzo che lo ha cantato rivisitando un vecchio brano del cantautore barlettano Gino Pastore, durante una grigliata o dinanzi ad un bel piatto di maccheroni, al bar mentre si beve un caffè, durante le serate della movida tra un cocktail ed una birra, mentre in un centro commerciale si dava l’assalto ai cartoni delle Peroni o al barbiere mentre lo stesso insaponava il viso per la barba, fino ad arrivare alla cella di sicurezza del tribunale di Cerignola. Lo si è gridato nelle aule delle scuole e nei corridoi delle stesse durante la ricreazione, sbucando dai bidoni della spazzatura, tuffandosi dalle barche, dalle piscine e dagli scogli del braccio.

Il gioco riprende un po’ il tormentone lanciato da Mediaset per la rete di Italia 1, anche se a quanto pare cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Di fatti, numerosi sono stati i video che si sono susseguiti nell’arco di due mesi sulla pagina di Facebook, al che, di lì a poco, l’idea di un concorso per votare il video più bello il passo è stato breve con tanto di premiazione nella piccola arena stipata all’interno dei giardini del castello lo scorso 22 agosto e 27 settembre.

Merito di un signore di nome Raffaele Dipietro, meglio conosciuto come “Lello il rosso”, che dopo qualche video pubblicato sulla pagina “Barlett e avest” ha lanciato il tam tam, dando il là ad un gioco che ha coinvolto davvero tutti, nonché dando davvero spazio a fantasia e originalità.

'Barlett e avest' va detto è stato ed è, anche il grido di battaglia contro l’inciviltà dei barlettani e allo stesso tempo un atto d’amore verso una città fin troppo violentata dalla malapolitica. 'Barlett e avest' è stato uno sberleffo ai geni e agli esperti della comunicazione; 'Barlett e avest' è la risposta a chi fa poco spendendo milioni di soldi pubblici, facendo molto spendendo zero.

'Barlett e avest' è il grido di chi denuncia senza vestirsi di autorità e senza aver bisogno di pagine di giornali; 'Barlett e avest' è lo specchio della parte più scura di questa città che critica, infanga e attacca, cosi senza un motivo e senza un perché, per invidia o per gelosia o per manifesta inferiorità.


Eccovi la chiacchierata avuta con Lello per spiegare le dimensioni di questo successo.


D: Lello perchè "Barlett e avest"?
R:«BARLETT E AVEST è l'orgoglio barlettano».

D: Come nasce e perche nasce "Barlett e avest"?
R:«Per gioco, per risvegliare la barlettanità, visto quanta ne ho io…».

D: Ti aspettavi tutto questo successo?
R:«Assolutissimamente no, è nato tutto per gioco!».

D: Inoltre, qualcuno ha mal visto questa tua iniziativa....
R:«Si, alcuni, l'invidia e la gelosia fanno parlare...».

D: La più grande soddisfazione avuta?
R:« Sicuramente le 2 serate di “Barlett e avest” (22/8/2014 e 27/9/2014), oltre al fatto che ovunque non si parla d'altro...».

D: Lello, cosa significa essere barlettani?
R:«Significaappartenere alla comunità della città più bella del mondo…».

D: Quando ti senti fiero di essere barlettano?
R:«Quando si parla di Barletta ovunque ed in positivo, la nostra storia parla chiaro...».


D: In quali occasioni invece te ne vergoni?
R:« MAI... anche se anche noi abbiamo dei difetti...».

D: C'è il rischio che la politica possa contaminare questa bella realtà?
R:«ASSOLUTAMENTE NO!».

D: E il pericolo che qualche politico salga su questo meraviglioso carro

R:«ASSOLUTAMENTE NO, io sono l'unico inventore del marchio, mai nessuno potrà privarmene, si accettano consigli da tutti, ma nessuno potrà salire sul meraviglioso carro di “Barlett a Avest”. L'unico che adesso si è dimostrato disponibile ad aiutarci a risvegliare la barlettanità è il consigliere regionale Filippo Caracciolo. Ma noi evitiamo di entrare nei dibattiti politici, per evitare antipatie! Comunque siamo all'inizio, ringrazio il popolo del web che ci ama e in particolar modo i barlettani fuori sede e nel mondo. Siamo come una squadra di calcio dove io sono il regista, mio fratello Luigi l'attaccante e Antonio Piccolo l'allenatore. Tre parol vann d mod mù... BARLETT E AVEST!».


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