'Gli attentati della mafia erano un ricatto'
ROMA - La trascrizione della deposizione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di fronte ai pm di Palerno e' on-line.
Ecco una parte saliente della testimonianza del Capo dello Stato
P.M. DI MATTEO: - E quindi lei ha detto si ipotizzò subito che
la matrice unitaria e la riconducibilità ad una sorta di
aut - aut, di ricatto della mafia, ho capito bene?
DICH. NAPOLITANO: - Ricatto o addirittura pressione a scopo
destabilizzante di tutto il sistema.
P.M. DI MATTEO: - Grazie.
NAPOLITANO: - Probabilmente presumendo che ci fossero
reazioni di sbandamento delle Autorità dello Stato,
delle forze dello Stato.
'SORPRESO DA LETTERA D'AMBROSIO' - D'Ambrosio "mi aveva solo trasmesso un senso di grande ansieta' e anche un po' di insofferenza per quello che era accaduto con la pubblicazione delle intercettazioni di telefonate tra lui stesso e il Senatore Mancino, insofferenza che poi espresse piu' largamente nella lettera. Non mi preannuncio' ne' la lettera, ne' le dimissioni" ha detto Napolitano ai giudici durante la testimonianza sul processo riguardante la presunta trattativa tra Stato e mafia.
Il presidente della Repubblica ha sottolineato che con il suo consigliere c'era una stretta collaborazione, "eravamo una squadra di lavoro", ha osservato.
Ecco una parte saliente della testimonianza del Capo dello Stato
P.M. DI MATTEO: - E quindi lei ha detto si ipotizzò subito che
la matrice unitaria e la riconducibilità ad una sorta di
aut - aut, di ricatto della mafia, ho capito bene?
DICH. NAPOLITANO: - Ricatto o addirittura pressione a scopo
destabilizzante di tutto il sistema.
P.M. DI MATTEO: - Grazie.
NAPOLITANO: - Probabilmente presumendo che ci fossero
reazioni di sbandamento delle Autorità dello Stato,
delle forze dello Stato.
'SORPRESO DA LETTERA D'AMBROSIO' - D'Ambrosio "mi aveva solo trasmesso un senso di grande ansieta' e anche un po' di insofferenza per quello che era accaduto con la pubblicazione delle intercettazioni di telefonate tra lui stesso e il Senatore Mancino, insofferenza che poi espresse piu' largamente nella lettera. Non mi preannuncio' ne' la lettera, ne' le dimissioni" ha detto Napolitano ai giudici durante la testimonianza sul processo riguardante la presunta trattativa tra Stato e mafia.
Il presidente della Repubblica ha sottolineato che con il suo consigliere c'era una stretta collaborazione, "eravamo una squadra di lavoro", ha osservato.
