Patto di Stabilità: asse Roma-Londra contro Bruxelles

Il premier David Cameron, letteralmente furioso per la richiesta di denaro extra (2 mld) da versare nelle casse di Bruxelles per il bilancio dell'Ue, ha tirato in ballo il premier italiano Matteo Renzi come un possibile alleato per la sua battaglia contro Bruxelles.

"Cito la reazione del premier italiano quando queste cifre sono state presentate: ha detto che questo non è un numero, ma un'arma letale. E' una persona ragionevole, sono d'accordo con lui", ha detto Cameron. "Sono state 24 ore con importanti successi, ma anche profonde frustrazioni e un bel po' di rabbia per il modo in cui siamo stati trattati", ha detto Cameron riferendosi alla "richiesta di 2,1 mld per il budget Ue. "E' assolutamente inaccettabile e non sarà pagato il primo dicembre".

Il possibile asse Roma-Londra torna insomma di attualità dopo il braccio di ferro degli ultimi giorni tra la Commissione e il governo italiano, criticato per aver scelto di pubblicare la lettera riservata del presidente uscente Barroso che denunciava una "seria deviazione" dell'Italia dal Patto di stabilità. "I soldi extra all'Ue? La questione è aperta, certo il timing non è fortunato; occorre che se ne discuta", ha dichiarato il sottosegretario agli Affari Ue Sandro Gozi, confermando che la questione è stata affrontata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi con Cameron. "C'è un impatto economico e politico rilevante, occorre approfondire il nuovo metodo di calcolo (Sec 2010, ndr) e ciò che ne deriva - aggiunge -. Ne riparleremo a fine ottobre a Venezia, e a metà novembre" all'Ecofin e "vedremo se e come adottarlo".

Il premier italiano a Bruxelles
'CRISI E' PIU ' SERIA DI QUELLO CHE SI DICE' - La crisi e' piu' profonda di quello che si dice, e l'austerita' minaccia la ripresa: così, durante il dibattito sulle questioni economiche al vertice dei capi di Stato e di governo Ue, secondo quanto si apprende, il premier Matteo Renzi.
Il suo governo, avrebbe detto ai colleghi, sta facendo le riforme e gli aggiustamenti di bilancio non perche' lo chiede la Commissione ma perche' e' la cosa giusta per l'Italia.

Il Paese sa di dover fare la sua parte, ma l'Ue deve capire che il mondo sta crescendo: per esempio gli Stati Uniti hanno seguito una politica di investimenti che ha fatto svoltare l'economia.

Per le riforme che sta portando avanti il governo, avrebbe detto ancora il premier, milioni di persone protestano: serve quindi un ripensamento della politica economica e non preoccuparsi solo dei parametri decimali, tenendo anche conto delle condizioni eccezionali dell'economia.

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