Jobs Act, reintegro per alcuni licenziamenti disciplinari
ROMA - Il diritto al reintegro nel posto di lavoro sarà limitato ai licenziamenti nulli e discriminatori e ''a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato''. E' quanto prevede l'emendamento del governo al Jobs act che sarà presentato in commissione Lavoro alla Camera e sul quale dovrebbe esserci l'accordo in maggioranza. Per i licenziamenti economici viene esclusa la possibilità del reintegro nel posto di lavoro prevedendo "un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio". Per l'impugnazione del licenziamento verranno previsti "tempi certi".
RAGGIUNTA INTESA PD-NCD - "La determinazione del governo e del presidente del Consiglio ad andare avanti e' assolutamente ferrea". Così il ministro Padoan fissa i paletti per Palazzo Chigi sul Jobs act e dalla maggioranza e' Angelino Alfano a segnalare che "siamo vicinissimi a un accordo con il Pd sul lavoro".
Dopo un serrato confronto, a tratti anche aspro, nella maggioranza, con l'Ncd a denunciare l'accordo trovato nel Pd, sembra dunque avviarsi a conclusione positiva la gestazione della riforma del mercato del lavoro.
E' lo stesso leader Ncd a spiegare di aver sentito telefonicamente, nella notte, Sacconi e a dirsi fiducioso "che ci siamo". E che quello del governo "sara' un buon emendamento" che "conferma l'intesa raggiunta fra venerdi' e sabato" lo anticipa anche lo stesso capogruppo Ncd a Palazzo Madama.
Ora le preoccupazioni della maggioranza sono legate alla fiducia del provvedimento, e qui e' Giuliano Poletti a ricordare che "come abbiamo sempre ribadito, e' legato ai tempi di approvazione" del provvedimento stesso.
"Il calendario dei lavori della Camera - ha sottolineato il ministro - prevede che il 26 novembre si concluda la discussione".
LE MODIFICHE - Ci sara' soltanto un indennizzo economico per i lavoratori licenziati ingiustamente per motivi economici. Lo prevede l'emendamento del governo al Jobs Act che esclude "per i licenziamenti economici la possibilita' della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianita' di servizio".
L'emendamento al comma 7 del ddl delega sul lavoro, quello che modifica appunto il 'famigerato' articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, prevede infatti "il reintegro per specifici casi di licenziamento disciplinare ingiustificato".
DAMIANO, BENE MODIFICHE ART.18 - "Sono molto soddisfatto della riformulazione sul tema dell'articolo 18 che conferma i contenuti dell'accordo che abbiamo sottoscritto con il governo".
Così il presidente della Commissione Lavoro della Camera e relatore del Jobs act, Cesare Damiano (Pd).
RAGGIUNTA INTESA PD-NCD - "La determinazione del governo e del presidente del Consiglio ad andare avanti e' assolutamente ferrea". Così il ministro Padoan fissa i paletti per Palazzo Chigi sul Jobs act e dalla maggioranza e' Angelino Alfano a segnalare che "siamo vicinissimi a un accordo con il Pd sul lavoro".
Dopo un serrato confronto, a tratti anche aspro, nella maggioranza, con l'Ncd a denunciare l'accordo trovato nel Pd, sembra dunque avviarsi a conclusione positiva la gestazione della riforma del mercato del lavoro.
E' lo stesso leader Ncd a spiegare di aver sentito telefonicamente, nella notte, Sacconi e a dirsi fiducioso "che ci siamo". E che quello del governo "sara' un buon emendamento" che "conferma l'intesa raggiunta fra venerdi' e sabato" lo anticipa anche lo stesso capogruppo Ncd a Palazzo Madama.
Ora le preoccupazioni della maggioranza sono legate alla fiducia del provvedimento, e qui e' Giuliano Poletti a ricordare che "come abbiamo sempre ribadito, e' legato ai tempi di approvazione" del provvedimento stesso.
"Il calendario dei lavori della Camera - ha sottolineato il ministro - prevede che il 26 novembre si concluda la discussione".
LE MODIFICHE - Ci sara' soltanto un indennizzo economico per i lavoratori licenziati ingiustamente per motivi economici. Lo prevede l'emendamento del governo al Jobs Act che esclude "per i licenziamenti economici la possibilita' della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianita' di servizio".
L'emendamento al comma 7 del ddl delega sul lavoro, quello che modifica appunto il 'famigerato' articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, prevede infatti "il reintegro per specifici casi di licenziamento disciplinare ingiustificato".
DAMIANO, BENE MODIFICHE ART.18 - "Sono molto soddisfatto della riformulazione sul tema dell'articolo 18 che conferma i contenuti dell'accordo che abbiamo sottoscritto con il governo".
Così il presidente della Commissione Lavoro della Camera e relatore del Jobs act, Cesare Damiano (Pd).
