Corsi formativi per i giornalisti: la denuncia del Corriere, 'a Roma si distribuiscono punti gratis'

di Vittorio Polito - Il Corriere della Sera del 30 novembre 2014 pubblica a pagina 27 una nota di Sergio Rizzo, responsabile della redazione economica romana del citato quotidiano, dal titolo «Condoni e punti ai relatori. I corsi burletta per giornalisti». Nella sua lunga e circostanziata nota sottolinea che la formazione obbligatoria viaggia tra norme surreali e pochi controlli. Rizzo scrive nel suo articolo che all’Ordine del Lazio, chi non ha ancora raggiunto il minimo previsto (15 crediti annui almeno) potrà partecipare ad una sorta di “Credit Day” in occasione del quale saranno distribuiti i punti mancanti. Insomma anche i giornalisti non in regola col punteggio, si fa per dire, usufruiranno di un condono (?). La cosa curiosa è che i crediti formativi sono assegnati anche ai formatori ed ai relatori e cita il caso dell’on. Tajani, premiato “Capitano dell’anno 2014”, il quale, probabilmente, ipotizza Rizzo, avrebbe avuto anche lui i crediti formativi? Scrive Rizzo: «L’episodio dice tutto della piega grottesca che ha preso questa faccenda. Tanto da far dire a Carlo Picozza, responsabile della formazione all’Ordine di Roma: “Sono schifato”». Sta di fatto che i colleghi che non hanno raggiunto il punteggio minimo richiesto, partecipando al “Credit Day” potranno ottenere i punti mancanti. Un condono in piena regola. È anche il caso di segnalare che l’Ordine Nazionale ha emanato una serie di “disposizioni attuative”, concedendo ad alcune Università e a molte altre organizzazioni anche private (44 per la precisione), l’autorizzazione ad organizzare corsi di formazione anche a pagamento (?), senza alcun controllo della qualità della formazione. «La legge – ribadisce Rizzo – dice che il non formarsi è un illecito disciplinare che gli Ordini devono punire, ma tutto finisce nella solita burletta. Il regolamento dei giornalisti prevede questa unica sanzione: “Il mancato assolvimento dell’obbligo formativo è ostativo all’attribuzione di incarichi deliberati dal Consiglio Nazionale”», per cui “No corso? No poltrona!”. In sostanza chi non segue i corsi compie per legge un illecito ma non esistono sanzioni. Allora a che servono? A perdere solo tempo?