Ha aggiunto Epifani: “Si tratta di un servizio innovativo e particolarmente utile che consentirà di seguire i pazienti direttamente da casa attraverso 11 apparecchiature, 10 direttamente nelle abitazioni delle persone e la restante nel nosocomio per consentire il monitoraggio continuo da parte della struttura. Il progetto è stato finanziato con 265mila euro del Fondo europeo dello sviluppo regionale (Fesr) e conferma a pieno quella che è l'attuale natura del centro di Ceglie, un ospedale di comunità ovvero una struttura che fornisce prestazioni intermedie tra il nosocomio e i servizi territoriali, per le persone che non hanno necessità di essere ricoverate in reparti specialistici, ma che hanno comunque bisogno per un certo periodo di un'assistenza sanitaria.
Voglio quindi ringraziare l'assessorato alla Sanità, la direzione generale dell'asl Brindisi e tutti gli operatori del distretto sanitario che hanno creduto e sposato questo progetto rendendolo possibile, nonostante il periodo non facile per la sanità e nonostante la mannaia dei tagli prodotta dal piano di rientro. Il progetto arricchisce i servizi già numerosi offerti dalla struttura e tutto ciò grazie alla volontà e all'impegno della Regione e di tutta la asl brindisina. La possibilità del monitoraggio medico direttamente a casa incrementa ulteriormente la qualità delle prestazioni della struttura, coerentemente con quell'idea di riqualificazione che sin dall'inizio ho sostenuto con l'obiettivo di differenziare l'offerta ai pazienti ed evitare che il centro di Ceglie venisse semplicemente chiuso”.
