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La sagoma di “The Pelorus”, l’enorme yacht dello statista britannico emerse d’improvviso dalle brume all’orizzonte sud-est (forse proveniva dalla Grecia). Si fermò al largo, fra Punta Meliso e Punta Ristola. Bandiera inglese. Calò in mare un paio di gommoni e aiutati dal mare tranquillo, giunsero a riva. Nessuno dei bagnanti sotto gli ombrelloni del Lido Azzurro ci fece caso. Si proteggevano d’altronde quasi tutti con grossi occhiali scuri.
Puntarono allo stabilimento “Samarinda”. I camerieri stavano sparecchiando e non sapevano cosa rispondere alla richiesta, in inglese, di una trentina di persone che avevano fame. Una comitiva di trenta “coperti” a quell’ora?
Fu il titolare, Teo Pirelli, a riconoscere chi chiedeva di pranzare in extremis: l’ex leader inglese Tony Blair, la moglie Cherie, i figli, la scorta, le guardie del corpo. “Nothing paparazzi!”, sorrise l’ex premier laburista di Downing Street. Furono accontentati. Menù a base di pesce, ovvio, molto tranquilli, discreti. All’imbrunire rifecero il percorso inverso e tornarono a bordo. La grossa mole dello yacht sparì all’orizzonte.
A Leuca, seppure per poche ore, erano tornati i vip e la dolce vita: negli anni Sessanta, sul lungomare Cristoforo Colombo, si era affacciata per una passeggiata la bellissima iraniana Principessa Soraya, futura consorte dello Scià di Persia Reza Palhevi.