Processo Ilva, un altro passo in avanti che porta dritto al corteo del 19 dicembre per rivendicare il diritto alla vita
di Mauro Guitto - Mentre Roberto Benigni, in prima serata su Rai Uno, parlava dei 10 Comandamenti, ricordando l’importanza di valori umani molto importanti come l’amore e il rispetto tra le persone e la fede, proprio a Taranto, dove di amore e di rispetto per la salute delle persone in 50 anni di inquinamento e di morte non se n’è parlato affatto, arrivava una notizia.
L’accoglimento del Gup di Taranto Gilli della maggior parte delle richieste di costituzione parte civile nel processo “Ambiente Svenduto” avanzate, tra gli altri, dalla Regione Puglia, dal Comune e dalla Provincia di Taranto, da diverse società cooperative di mitilicoltori, da due cittadini di Crispiano e da alcuni del quartiere Tamburi e Paolo VI per la svalutazione dei propri immobili, dai ministeri dell’Ambiente e della Salute, da Legambiente, Altamarea, Wwf, Peacelink e Verdi. Tra le istanze respinte spiccano quelle del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti e della Provincia di Lecce.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dagli operatori dei settori da tempo danneggiati dall’inquinamento e da Angelo Bonelli, leader dei Verdi, secondo il quale è un fatto di grande importanza perché mostra la ferma volontà (che proseguirà nel processo) di denunciare la connessione tra comportamenti corruttivi e concussioni che hanno provocato il disastro ambientale e sanitario della città di Taranto.
Anche Stefano Ciafani, Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rappresentanti nazionale, regionale e tarantina di Legambiente, oltre ad Alessandro Marescotti e Fulvia Gravame di Peacelink, hanno espresso la loro soddisfazione e confermato la determinazione con la quale proseguiranno anche nel processo a essere un importante punto di riferimento per chiedere giustizia in nome di una città intera.
Ieri gli stessi rappresentanti di Peacelink e dei Verdi hanno diffuso i dati ricevuti dall’ASL di Taranto dopo un lungo periodo di richieste inascoltate e respinte. L’Associazione Peacelink ha più volte chiesto all’Asl perché non ha eseguito l’analisi del piombo sui donatori di sangue, perché non ha calcolato il picco dei tumori, perché non ha smentito le dichiarazioni del Sindaco di Taranto nel 2011 quando asseriva che la situazione sanitaria a Taranto stava migliorando citando proprio i dati Asl.
I dati mostrati ieri intanto evidenziano la gravissima situazione sanitaria ulteriormente peggiorata negli ultimi anni e che provocherà ancora malattie e morte nei prossimi dieci anni se non cambierà nulla.
Infatti, in breve, i nuovi casi diagnosticati ogni anno a Taranto città vanno da 651 del 2004 a 1034 nell’anno 2013, mentre i malati in vita assistiti a Taranti città con codice esenzione 048 vanno da 4677 del 2004 a 8901 del 2013.
I dati dettagliati sono stati messi a disposizione di chiunque volesse prenderne visione. Cliccando su questo link si potranno consultare: https://docs.google.com/document/d/19Gk-idyJoamp5t0b0tg5VqIGUUMNDLzH3UiTCH2dhZQ/edit?pli=1
Questi dati destano ulteriore preoccupazione se si pensa che sono in costante aumento e per il fatto che il progetto Sentieri, nato nel 2006 per eseguire il periodico studio epidemiologico nazionale dei territori esposti a rischio da inquinamento e che ha evidenziato negli ultimi dati pubblicati alcuni mesi fa (dopo quelli del 2011 e del 2010) un aumento del tasso di mortalità del 12% per gli uomini e del 11% per le donne e soprattutto un aumento del 54% di incidenza di tumori sui bambini rispetto alla media regionale e del +21% di mortalità per tutte le cause, rischia di fermarsi per la mancanza della continuità dei finanziamenti pubblici a meno di un aiuto dalla CE che verrà richiesto da coloro che si occupano dello Studio nella speranza di continuare gli studi.
Tutto questo mentre la città si prepara a marciare ancora una volta su Taranto per rivendicare i propri diritti il 19 dicembre con il nuovo corteo “DifendiAmo Taranto”, organizzato dal Movimento Studentesco, cui parteciperanno cittadini e tutte le associazioni ambientaliste.
L’accoglimento del Gup di Taranto Gilli della maggior parte delle richieste di costituzione parte civile nel processo “Ambiente Svenduto” avanzate, tra gli altri, dalla Regione Puglia, dal Comune e dalla Provincia di Taranto, da diverse società cooperative di mitilicoltori, da due cittadini di Crispiano e da alcuni del quartiere Tamburi e Paolo VI per la svalutazione dei propri immobili, dai ministeri dell’Ambiente e della Salute, da Legambiente, Altamarea, Wwf, Peacelink e Verdi. Tra le istanze respinte spiccano quelle del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti e della Provincia di Lecce.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dagli operatori dei settori da tempo danneggiati dall’inquinamento e da Angelo Bonelli, leader dei Verdi, secondo il quale è un fatto di grande importanza perché mostra la ferma volontà (che proseguirà nel processo) di denunciare la connessione tra comportamenti corruttivi e concussioni che hanno provocato il disastro ambientale e sanitario della città di Taranto.
Anche Stefano Ciafani, Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rappresentanti nazionale, regionale e tarantina di Legambiente, oltre ad Alessandro Marescotti e Fulvia Gravame di Peacelink, hanno espresso la loro soddisfazione e confermato la determinazione con la quale proseguiranno anche nel processo a essere un importante punto di riferimento per chiedere giustizia in nome di una città intera.
Ieri gli stessi rappresentanti di Peacelink e dei Verdi hanno diffuso i dati ricevuti dall’ASL di Taranto dopo un lungo periodo di richieste inascoltate e respinte. L’Associazione Peacelink ha più volte chiesto all’Asl perché non ha eseguito l’analisi del piombo sui donatori di sangue, perché non ha calcolato il picco dei tumori, perché non ha smentito le dichiarazioni del Sindaco di Taranto nel 2011 quando asseriva che la situazione sanitaria a Taranto stava migliorando citando proprio i dati Asl.
I dati mostrati ieri intanto evidenziano la gravissima situazione sanitaria ulteriormente peggiorata negli ultimi anni e che provocherà ancora malattie e morte nei prossimi dieci anni se non cambierà nulla.
Infatti, in breve, i nuovi casi diagnosticati ogni anno a Taranto città vanno da 651 del 2004 a 1034 nell’anno 2013, mentre i malati in vita assistiti a Taranti città con codice esenzione 048 vanno da 4677 del 2004 a 8901 del 2013.
I dati dettagliati sono stati messi a disposizione di chiunque volesse prenderne visione. Cliccando su questo link si potranno consultare: https://docs.google.com/document/d/19Gk-idyJoamp5t0b0tg5VqIGUUMNDLzH3UiTCH2dhZQ/edit?pli=1
Questi dati destano ulteriore preoccupazione se si pensa che sono in costante aumento e per il fatto che il progetto Sentieri, nato nel 2006 per eseguire il periodico studio epidemiologico nazionale dei territori esposti a rischio da inquinamento e che ha evidenziato negli ultimi dati pubblicati alcuni mesi fa (dopo quelli del 2011 e del 2010) un aumento del tasso di mortalità del 12% per gli uomini e del 11% per le donne e soprattutto un aumento del 54% di incidenza di tumori sui bambini rispetto alla media regionale e del +21% di mortalità per tutte le cause, rischia di fermarsi per la mancanza della continuità dei finanziamenti pubblici a meno di un aiuto dalla CE che verrà richiesto da coloro che si occupano dello Studio nella speranza di continuare gli studi.
Tutto questo mentre la città si prepara a marciare ancora una volta su Taranto per rivendicare i propri diritti il 19 dicembre con il nuovo corteo “DifendiAmo Taranto”, organizzato dal Movimento Studentesco, cui parteciperanno cittadini e tutte le associazioni ambientaliste.
