Lecce: incontro con Antonio Errico
LECCE - Secondo appuntamento, mercoledì 4 febbraio, alle 18.30, teatro Paisiello, con “Il giardino delle parole magiche. La voce e l’arte del narrare storie”, il progetto promosso dal Comune di Lecce - Assessorato alla Pubblica Istruzione in collaborazione con Astràgali Teatro.
Dopo l’intensissimo pomeriggio con Giuliano Scabia, che ha aperto gli incontri, ecco la conversazione tra Fabio Tolledi, direttore artistico e regista di Astràgali Teatro, ed Antonio Errico.
Scrittore, dirigente scolastico, editorialista e collaboratore, tra gli altri, di “Quotidiano di Puglia”, Errico ha fatto della scrittura un laboratorio in fieri, giungendo a una cifra personalissima dove la parola, spesso detta in prima persona, incrocia il respiro, si fa suono sulla carta, tentativo di guadagnare la profondità e lo spessore della voce. Così nelle produzioni più recenti, L’ultima caccia di Federico Re, Viaggio a FinibusTerrae, Stralune, L’esiliato dei pazzi, fino a La pittura dei demoni, vera e propria partitura musicale in un sud che va da Napoli al Salento “nel tempo di un Seicento inquieto e torbido”.
“Io - ha detto in una intervista lo stesso Errico - non riesco a pensarmi al di fuori di una scuola e non riesco a pensarmi senza scrivere, senza scrittura. Nella scrittura le cose più belle sono nascoste anche perché la scrittura, se ci crediamo, è come la vita, un modo di essere”. E in Favolerie: “Scrivere, tu lo sai, è appena un gioco, un chiarore improvviso che si accende all’oscuro di ogni sapienza. E’ luce dipinta tra la scrittura, è impudica mimesi, sagoma, carcassa di estasi, di anni, di respiri; è il rovescio della vita”.
Prossimi appuntamenti in calendario il 18 febbraio con Carlo Formigoni, il 3 marzo con Salvatore Colazzo, il 12 marzo con Andree Bella, il 31 marzo con Fabio Tolledi. “Insieme ad Astràgali Teatro - sottolinea Carmen Tessitore, vicesindaco e assessore ai Servizi sociali del Comune di Lecce - abbiamo immaginato quest’anno un progetto espressamente costruito sul ruolo della favola e della poesia nella formazione delle bambine e dei bambini e sul valore magico delle parole. Abbiamo iniziato in modo intensissimo con Giuliano Scabia e proseguiamo adesso con la scrittura altrettanto intensa di Antonio Errico. Dedichiamo questi incontri alla comunità delle e degli insegnanti e delle famiglie oltre che, naturalmente, degli alunni, perché siamo convinti di quanto la favola sia importante per la conoscenza di sé e del mondo, per il messaggio morale che trasmette e per la relazione intergenerazionale. Ognuno di noi ha esperienza di come, proprio le favole, siano state una straordinaria chiave di accesso ad emozioni e mondi sconosciuti, ma anche un modo per avventurarsi nelle età adulte. E gli incontri hanno proprio questo obiettivo: tornare a sottolineare il ruolo della favola anche nella relazione genitori-figli, ma anche nonni e nipoti. La favola come luogo ideale d’incontro dove adulti e bambini possano riscoprire che: l’essenziale è invisibile agli occhi”.
“Ancora una volta - aggiunge il direttore artistico di Astragali, Fabio Tolledi - Astràgali Teatro si misura con il tema della voce e dell’arte del narrare nel teatro. In questi anni la presenza e il dialogo con Antonio Errico sono stati per noi importanti, una scrittura cui ci lega una antica amicizia. La questione della voce nel laboratorio compositivo di Antonio Errico è divenuta via via sempre più centrale, oserei dire come suono che esorbita la pagina. Non poteva mancare in un progetto che si interroga sull’arte della parola e della voce”.
Dopo l’intensissimo pomeriggio con Giuliano Scabia, che ha aperto gli incontri, ecco la conversazione tra Fabio Tolledi, direttore artistico e regista di Astràgali Teatro, ed Antonio Errico.
Scrittore, dirigente scolastico, editorialista e collaboratore, tra gli altri, di “Quotidiano di Puglia”, Errico ha fatto della scrittura un laboratorio in fieri, giungendo a una cifra personalissima dove la parola, spesso detta in prima persona, incrocia il respiro, si fa suono sulla carta, tentativo di guadagnare la profondità e lo spessore della voce. Così nelle produzioni più recenti, L’ultima caccia di Federico Re, Viaggio a FinibusTerrae, Stralune, L’esiliato dei pazzi, fino a La pittura dei demoni, vera e propria partitura musicale in un sud che va da Napoli al Salento “nel tempo di un Seicento inquieto e torbido”.
“Io - ha detto in una intervista lo stesso Errico - non riesco a pensarmi al di fuori di una scuola e non riesco a pensarmi senza scrivere, senza scrittura. Nella scrittura le cose più belle sono nascoste anche perché la scrittura, se ci crediamo, è come la vita, un modo di essere”. E in Favolerie: “Scrivere, tu lo sai, è appena un gioco, un chiarore improvviso che si accende all’oscuro di ogni sapienza. E’ luce dipinta tra la scrittura, è impudica mimesi, sagoma, carcassa di estasi, di anni, di respiri; è il rovescio della vita”.
Prossimi appuntamenti in calendario il 18 febbraio con Carlo Formigoni, il 3 marzo con Salvatore Colazzo, il 12 marzo con Andree Bella, il 31 marzo con Fabio Tolledi. “Insieme ad Astràgali Teatro - sottolinea Carmen Tessitore, vicesindaco e assessore ai Servizi sociali del Comune di Lecce - abbiamo immaginato quest’anno un progetto espressamente costruito sul ruolo della favola e della poesia nella formazione delle bambine e dei bambini e sul valore magico delle parole. Abbiamo iniziato in modo intensissimo con Giuliano Scabia e proseguiamo adesso con la scrittura altrettanto intensa di Antonio Errico. Dedichiamo questi incontri alla comunità delle e degli insegnanti e delle famiglie oltre che, naturalmente, degli alunni, perché siamo convinti di quanto la favola sia importante per la conoscenza di sé e del mondo, per il messaggio morale che trasmette e per la relazione intergenerazionale. Ognuno di noi ha esperienza di come, proprio le favole, siano state una straordinaria chiave di accesso ad emozioni e mondi sconosciuti, ma anche un modo per avventurarsi nelle età adulte. E gli incontri hanno proprio questo obiettivo: tornare a sottolineare il ruolo della favola anche nella relazione genitori-figli, ma anche nonni e nipoti. La favola come luogo ideale d’incontro dove adulti e bambini possano riscoprire che: l’essenziale è invisibile agli occhi”.
“Ancora una volta - aggiunge il direttore artistico di Astragali, Fabio Tolledi - Astràgali Teatro si misura con il tema della voce e dell’arte del narrare nel teatro. In questi anni la presenza e il dialogo con Antonio Errico sono stati per noi importanti, una scrittura cui ci lega una antica amicizia. La questione della voce nel laboratorio compositivo di Antonio Errico è divenuta via via sempre più centrale, oserei dire come suono che esorbita la pagina. Non poteva mancare in un progetto che si interroga sull’arte della parola e della voce”.
