Sergio Mattarella, il presidente dal volto italiano

(Foto: AP)
di Nicola Zuccaro - "Per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l'ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo". I luoghi richiamati nel discorso di insediamento rivolto alle Camere riunite in seduta comune, confermano che il pensiero rivolto ai concittadini in difficoltà e alle speranze degli italiani, rappresenterà l'asse portante del settennato, da poche ore ufficialmente iniziato, di Sergio Mattarella.

L'attenzione che il neo Capo dello Stato ha rivolto a ciascun italiano anche per il ruoli e le funzioni ricoperte fuori dai confini nazionali, ha confermato le previsioni della vigilia sui contenuti di un discorso diretto e rotto dalla commozione, quando Mattarella ha ricordato il sacrificio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, perpetuatosi 23 anni fa nella sua Palermo. Dunque un Presidente dal volto umano che non ha nascosto l'ironia siciliana quando ha "chiesto " ai giocatori, nonché parlamentari, di aiutarlo con la loro correttezza nel suo nuovo ruolo di arbitro della Repubblica. E di quest'ultima, Mattarella ne ha richiamato l'importanza con l'insieme degli uffici pubblici e delle istituzioni, nei quali e nelle quali, come anche ha auspicato, possano riflettersi con fiducia i volti degli italiani.