Def 2015: dalle pensioni alle privatizzazioni, tutte le misure

di Piero Chimenti - Il Def (Documento Economico Finanziario) dal 2011 ha sostituito il Dpef ed ha lo scopo di programmare la politica economica e finanziare del Paese nel breve periodo, in approvazione dall'Unione Europa entro la fine del mese di aprile. Il documento, approvato qualche ora fa, prevede tagli di 10 milioni di euro, necessari per evitare l'aumento delle accise e dell'Iva.

I tagli più importanti si avranno sulle spese ministeriali, con la riduzione dei premi per le consulenze, oltre che nella riduzione degli sprechi nella pubblica amministrazione, con l'intento di ottimizzare i costi riducendo il numero dei manager.

Nell'ambito ospedaliero il tentativo è quello di uniformare i prezzi nella penisola del servizio sanitario eliminando le discrepanze che si riscontrano attualmente nelle varie Regioni. Subiranno interventi anche le pensioni di invalidità per creare una cooperazione tra l'Inps Asl e Regioni.

Misure stringenti che colpiscono anche la Forestale, che verrà accorpata alla Polizia. Gli enti locali non subiranno ulteriori tagli di spesa nel loro bilancio, ma avranno una semplificazione nei tributi comunali con accorpamento di Imu, Tasi e Tares in un'unica Local Tax che entrerà in vigore dal 2016.

Il documento affronta il tema delle privatizzazioni; dopo la cessione del 40% di Poste Italiane e del 49% dell'Enav, si tratta la cessione di STMicroelectronics oltre che di una quota delle Ferrovie dello Stato. Perplessità sorgono sulla dubbia coperture che la manovra riconosce  sugli sgravi fiscali per le aziende che effettuano nuove assunzioni come garantito nel Jobs Act, con il rischio che il Governo possa ricorrere ai dei tagli.

Ad attrarre le attenzioni delle varie forze politiche sono 1,6 milioni di euro di "bonus", di cui l'Esecutivo sta ponderando sempre di più l'idea d'investirli nel welfare, a sostegno degli incapienti, cioè quella classe di lavoratori più povera, versando loro un bonus mensile che al momento tra i 20€ e i 29€, a seconda dal numero di incapienti coinvolti in tale manovra.

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