Il Canale di Sicilia divide la politica italiana
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| (Afg) |
Da Salvini al Movimento 5 Stelle, si assiste in queste ore ad un tiro incrociato contro l'attuale Governo ed in particolare nei confronti del Ministro degli Interni Alfano. Dall'elenco degli accusati non viene risparmiato dai grillini neanche Giorgio Napolitano. All'ex Presidente della Repubblica gli viene mossa l'accusa di non aver assunto una ferma posizione sin dalla prima ondata degli sbarchi risalente all'inizio del 2011, in concomitanza con l'inizio della crisi libica e per il suo ruolo di Capo Supremo delle Forze Armate italiane.
Basta al buonismo e no ai cincischiamenti è quanto chiedono Brunetta (Forza Italia) e Salvini (Lega). Esile il fronte a difesa del Governo, con il Pd Bordo che si unisce all'appello lanciato dal suo Segretario e con il Vice di Renzi, Guerini, che si scaglia contro lo sciacallaggio televisivo in onda sin da quando si è appresa la notizia dei 700 morti nel Canale di Sicilia.
Dalla domenica delle palme si è passati a quella domenica delle salme in cui, difronte a queste vittime, gli scambi di accuse hanno prevalso sul dolore e sulla concordia alla quale la politica di casa nostra è venuta meno.

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