Italicum: Camera conferma fiducia a Governo. Bersani, lo strappo lo fa Matteo

L'Aula della Camera conferma la fiducia al governo sul primo articolo della legge elettorale con 352, 207 no e un astenuto. Sono 38 i deputati del Partito democratico che non hanno votato la fiducia al governo sulla legge elettorale. In base ai tabulati, ai 36 che risultano non partecipanti alla chiama, vanno aggiunti Roberto Speranza e Guglielmo Epifani che risultano in missione ma hanno espresso pubblicamente la dichiarazione di non voto.

"Siamo in linea con i numeri delle altre fiducie. E' il primo passo". E' il commento del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, uscendo dall'Aula della Camera dopo il primo voto di fiducia al governo sulla legge elettorale. Il ministro esprime "soddisfazione" per il risultato. "Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è ancora lunga ma questa è #lavoltabuona". Così Matteo Renzi commenta su tweet l'esito del primo voto di fiducia su Italicum.

Il premier Matteo Renzi
BERSANI, "IO NON ESCO DA PD" - "Io non esco dal Pd, bisogna tornare al Pd. Il gesto improprio di mettere la fiducia lo ha fatto Renzi, non io. E' lui che ha fatto lo strappo". Sono le parole di Pier Luigi Bersani che smentisce lo spettro della scissione da parte di chi non voterà la fiducia sull'Italicum, parlando con i giornalisti in Transatlantico.

RENZI, "PORRE FIDUCIA E' ATTO DI SERIETA'" - Porre la fiducia sulla legge elettorale è un gesto di serietà verso i cittadini. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi scrivendo alla Stampa difende la decisione sull' Italicum. "Dopo aver fatto modifiche, mediato, discusso, concertato, o si decide o si ritorna al punto di partenza. Se un Parlamento decide, se un governo decide, questa è democrazia, non dittatura".

Se l'Italicum non passa - ha sottolineato il premier - il governo va a casa. Renzi si dice pronto a discutere sul Senato, ma adesso basta con la melina. E rimarca che se la legge elettorale viene approvata vuol dire che il Parlamento vuole continuare le riforme.

Nel pomeriggio ci sarà il primo voto di fiducia su una parte del provvedimento mentre domani se ne voteranno altre due. La minoranza Dem è scossa dalla situazione e diversi big hanno annunciato che non voteranno la fiducia tra cui Enrico Letta e Pier Luigi Bersani.

Uno strappo pesante che in qualche modo sembra evocare fantasmi di scissione. "Questo non è più il mio partito", dice l'ex segretario in colloqui con diversi quotidiani.