Preghiera sul Molo Sant’Antonio di Bari in ricordo delle vittime del naufragio
di Luigi Laguaragnella - Questa sera il mare sarĂ l’altare di una preghiera comune. Quel mare che ha inghiottito circa mille migranti dalle coste della Libia nella notte tra il 20 e il 21 aprile è il sepolcro di tante vite spezzate. Il mar Mediterraneo continua ad avere vittime nei suoi fondali e questo stesso mare di confine, ponte tra continenti e culture è lo stesso su cui a breve salperĂ San Nicola per la festa patronale. Il patrono di Bari è simbolo di conciliazione e di unione tra due mondi che si incrociano.
Proprio dove la statua del santo dei baresi verrĂ trasportata tra qualche giorno, questa sera alle 20.45 si trasformerĂ in un tempio a cielo aperto per una momento di preghiera promosso dall’ufficio Caritas della diocesi Bari-Bitonto e dall’ufficio Migrantes. Sul molo Sant’Antonio, di fronte al fortino, sul Lungomare i cittadini baresi e non, tra cui molti rappresentanti delle associazioni di volontariato, vivranno un momento di preghiera e di riflessione insieme all’arcivescovo Cacucci e all’imam di Bari. ParteciperĂ a questo importante momento per il capoluogo pugliese anche l’assessora Francesca Bottalico.
Davanti a questa ennesima tragedia di tanta gente che disperata, lascia il proprio paese distrutto dalla guerra e dal caos e dopo tanti commenti dei politici e dell’opinione pubblica, alcuni dei quali ai limiti della difesa dei diritti umani, lasciando intendere ancora una volta, sullo sfondo, idee razziste, è giĂ un gesto conciliante il silenzio della preghiera.
Mentre si chiede l’aiuto dell’Europa e alcune persone continuano a rivendicare presunti diritti di nazionalitĂ , che davanti ad un naufragio non possono reggere, è segno di unitĂ e di comunione riunirsi davanti a questo mare, al mare di Bari. I baresi hanno l’occasione di ricordare, attraverso il ricordo di questa migranti, che vivono in una terra che è fondata, per tradizione, sull’accoglienza che è ponte che unisce; hanno l’opportunitĂ di dimostrare che credono nell’unitĂ e nella collaborazione e che le differenze sono una ricchezza per la cittĂ .
Proprio dove la statua del santo dei baresi verrĂ trasportata tra qualche giorno, questa sera alle 20.45 si trasformerĂ in un tempio a cielo aperto per una momento di preghiera promosso dall’ufficio Caritas della diocesi Bari-Bitonto e dall’ufficio Migrantes. Sul molo Sant’Antonio, di fronte al fortino, sul Lungomare i cittadini baresi e non, tra cui molti rappresentanti delle associazioni di volontariato, vivranno un momento di preghiera e di riflessione insieme all’arcivescovo Cacucci e all’imam di Bari. ParteciperĂ a questo importante momento per il capoluogo pugliese anche l’assessora Francesca Bottalico.
Davanti a questa ennesima tragedia di tanta gente che disperata, lascia il proprio paese distrutto dalla guerra e dal caos e dopo tanti commenti dei politici e dell’opinione pubblica, alcuni dei quali ai limiti della difesa dei diritti umani, lasciando intendere ancora una volta, sullo sfondo, idee razziste, è giĂ un gesto conciliante il silenzio della preghiera.
Mentre si chiede l’aiuto dell’Europa e alcune persone continuano a rivendicare presunti diritti di nazionalitĂ , che davanti ad un naufragio non possono reggere, è segno di unitĂ e di comunione riunirsi davanti a questo mare, al mare di Bari. I baresi hanno l’occasione di ricordare, attraverso il ricordo di questa migranti, che vivono in una terra che è fondata, per tradizione, sull’accoglienza che è ponte che unisce; hanno l’opportunitĂ di dimostrare che credono nell’unitĂ e nella collaborazione e che le differenze sono una ricchezza per la cittĂ .
