Mattarella: tanta corruzione indigna
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| (AGI) |
Davanti ai giovani del Sermig, che ogni giorno aiutano i meno fortunati, il Presidente della Repubblica indica valori e principi dell'impegno pubblico e torna su un tema che gli e' caro e sul quale ha gia' detto chiaramente la sua nel giorno del suo insediamento: la sensazione "diffusa" della corruzione mina le basi della convivenza.
"I corruttori - spiega Mattarella citando Papa Francesco - sono i peggiori peccatori, ognuno di noi deve riflettere sul proprio operato. Dobbiamo ricordare che oltre ai diritti abbiamo dei doveri".
Nella sfera pubblica questo monito non rimane isolato, ha dei corollari ben precisi. La politica, secondo il Capo dello Stato che cita anche le parole di Benigno Zaccagnini, "smarrisce il suo senso se non e' orientata a grandi obiettivi per l'umanita', se non e' orientata alla giustizia, alla pace, alla lotta contro le esclusioni e contro le diseguaglianze".
Bisogna dunque agire avendo come stella polare "la ragione e il cuore, non l'istinto". Ma nella durezza del suo intervento Mattarella non lesina incoraggiamenti. Innanzitutto ai giovani, che devono "dire la loro, farsi sentire" per contrastare un'abitudine degli adulti a pensare che le cose vadano sempre male e "scombinare i loro piani" routinari per far si' "che le cose vadano meglio". E poi un incoraggiamento all'Italia, che "senza indulgere in autocelebrazioni" deve evitare "l'eccesso di pessimismo".
