Le radici radicate nel cuore di Giulia Basile

di Teresa Gentile -  È davvero da leggere e meditare il recente testo di Giulia Basile “Le radici radicate ind’o core” (Ed. Rotora, € 7,00). Impaginazione e grafica di Rosy Balena e splendide foto in bianco e nero di Mirko Laviano.

Si succedono in agile progressione delicate e profonde poesie, foto, commediole in vernacolo nocese e acute riflessioni sull’immigrazione e sull’emigrazione di ieri ed oggi , sulla condizione degli anziani, sul femminismo e tanto altro che entra a far parte viva della “tragi-commedia umana“. Il tutto si incastona amabilmente con foto d’ ambiente in bianco e nero che richiamano ricordi, atmosfere, sensazioni provate.

Giulia Basile è un’operatrice culturale molto attiva , collabora con varie associazioni, ricerca talenti, contagia un numero crescente di persone e di lettori con il suo amore per la terra natia e per l’umanità. Pone in chiaro e lo fa in prosa e in rima, che essere emigrati o immigrati è un sentire che tocca la profondità dell’anima. In genere se siamo a contatto con turisti benestanti li accogliamo con gioia ma se qualche forestiero ci chiede d’esser aiutato a trovar casa o lavoro, subito siamo portati a vederne solo i lati negativi e dire solo che è sporco, ignorante, terrorista potenziale, disinteressandoci di ogni suo problema di convivenza, di integrazione, di salute, di palese sfruttamento, di lavoro nero e con diritti sociali violati. Al massimo riusciamo sì e no a commuoverci se qualcuno di loro muore. Ciò che è peggio si diffonde la pericolosa sindrome da invasione che è solo superabile con la terapia del dialogo. Non ci accorgiamo come molti tra loro fanno in Italia tanti lavori che ormai i nostri giovani, obbligati solo a studiare, oggi non sanno e non vogliono più fare perché sono troppo faticosi. Lavori che poi sono… basilari per tener in vita la nostra nazione: agricoltura, confezioni, edilizia, ecc.

Altra “novità” è che oggi sono in prevalenza le donne ad emigrare poiché è per loro possibile inserirsi nelle famiglie straniere come badanti per anziani o babysitter. Assistere anziani e bambini è poi alla base di un rapporto che possa essere umano e solidale e non opportunistico, robotico ed egoistico e che del resto non porta gioia ma genera frustrazioni, insoddisfazioni e nevrosi esistenziale. Alcune nazioni tendono a chiudere e militarizzare i confini ma ciò alimenta gli ingressi illegali e semina scintille di futuri conflitti. Ci si dimentica che ormai la nostra società è plurietnica e sono necessarie nuove e diverse strategie d’accoglienza, integrazione, scambi utilissimi di notizie, ricordi, esperienze di vita, conoscenze di lavoro. Occorre avere il coraggio di evidenziare le cause che sono all’origine d’ogni fenomeno migratorio per apportare dei necessari rimedi. Molti stranieri stanno portando da noi ricchezza economica, creativa, culturale e umana e stanno anche dando vita a nuove attività industriali Tanti risparmiano per comprar casa nella terra d’origine, sperando di poter un giorno tornare in essa, ma poi capiscono che è solo… un sogno.

Nella loro patria d’origine lasciata a volte da tre generazioni, non trovano più amici e parenti e nella nuova patria ci sono ancora figli e nipoti. Ma in loro il gusto dolce amaro di quelle lontane Radici tanto radicate nel cuore resterà sino all’ultimo giorno di vita. E poi, come scrive Giulia Basile in una sua poesia “Il Mondo non è nostro \ siamo forestieri su questa terra \ ciò che sei tu sono io \ siamo uguali \ e ci dobbiamo rispettare tutti“.

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