Regione adriatico-ionica: l’intervento di Emiliano a Bruxelles

BRUXELLES - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto oggi all'incontro “Adriatic-Ionian Macroregion for jobs and growth - La regione Adriatico-Ionica per il lavoro e la crescita”, svoltosi a Bruxelles nella sede della Regione Emilia Romagna. Al dibattito hanno partecipato, tra gli altri, l’Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione Europea Federica Mogherini, il Rappresentante Permanente d’Italia, Stefano Sannino, i Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna Stefano Bonaccini,  Marche Luca Ceriscioli, Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, Abruzzo Luciano d’Alfonso, Calabria Gerardo Mario Oliverio, assieme agli europarlamentari Michela Giuffida e Ivan Jakovčić.

Qui di seguito il discorso del presidente Emiliano:

 “Sono stato eletto da pochi mesi e mi avvicino a voi con grande umiltà e con un grande desiderio di entrare il più velocemente possibile nella logica di questo lavoro, che sembra fatto apposta per la mia regione. Sembriamo caduti lì grazie ad un destino felice che ci pone alle porte del Mediterraneo, con relazioni fertili con la Grecia, l’Albania, i Balcani e tutti i Paesi dell’Adriatico. Con loro abbiamo una connessione emotiva e sentimentale che è essenziale alle grandi strategie europee.

“La centralità della difesa del mare è per noi un elemento di fondamentale importanza. Vorrei ricordare che ben otto regioni italiane hanno chiesto una verifica referendaria su alcune norme che facilitavano le ricerche petrolifere nell’Adriatico. È quindi evidente che la centralità del mare come elemento di inter-connettività strutturale e culturale potrebbe costruire una headline che ci può riunire tutti. Come si raggiunge in quest’area una lunga vita felice? Come si realizzano obiettivi di tutela dell’ambiente e di miglioramento dei servizi? Come si fa a gestire con utilità per tutta l’area balcanica le straordinarie risorse idriche? Con il Presidente dell’Albania Rama, che ho incontrato poche settimane fa, stiamo pensando ad un progetto nel quale l’Acquedotto Pugliese partecipi all’infrastrutturazione e alla gestione ambientale delle immense risorse idriche dell’Albania.

“Il nostro punto di forza fondamentale è che abbiamo legami fortissimi già esistenti con questi Paesi, non li dobbiamo inventare. Bari e la Puglia hanno vissuto sempre con orgoglio l’accoglienza-e non come un’emergenza- ma come un ordinario dovere mediterraneo, che affonda le sue radici in una cultura millenaria, nella quale accogliere lo straniero era un obbligo senza del quale mancava la dignità e il ruolo stesso di nazione.

“Siamo tutti portatori, in quest’area, di una cultura: la cultura della scarsità. Siamo abituati, da secoli, a fare le cose col minimo della ricchezza possibile. Sappiamo quindi utilizzare la creatività e l’innovazione tecnologica, per esempio, in agricoltura.

“Guardiamo con grande attenzione a Matera Capitale europea della Cultura 2019, un evento di grande interesse per tutta l’area e che potrebbe diventare anche la linea di partenza delle nostre strategie concrete di sviluppo e di cooperazione che potranno essere presentate proprio in quella occasione.

“Abbiamo bisogno dell’Unione europea per costruire, come abbiamo già fatto, alcuni programmi di successo come ad esempio con la Grecia per quanto riguarda l’aerospazio, laddove la Puglia ha lanciato in orbita il primo satellite quasi completamente costruito in Puglia. Un settore che ci sta dando ottimi risultati con incrementi sul fatturato impressionanti.

“Tra qualche giorno sarò in Albania e con il Sindaco di Tirana cominceremo un lavoro concreto per l’avvio di singoli progetti. L’Albania ambisce ad entrare nell’ Unione europea ed ha realizzato una rivoluzione istituzionale, dando vita a quattro regioni che potranno partecipare facilmente a queste strategie.

“Mi auguro che la concretezza alla quale siamo stati invitati dal commissario Mogherini ci consenta davvero di realizzare qualcosa di concreto. Noi dobbiamo sempre tornare a casa con qualcosa di concreto perché altrimenti c’è il rischio che chi ci elegge e che ci manda qui, possa pensare che in questo luogo non si realizzi il loro interesse. E sarebbe un delitto gravissimo. La straordinaria efficacia di pace e di civiltà che l’Unione europea ha dimostrato in questi decenni, non può essere smarrita adesso.

“Vorrei assicurarvi, infine, che noi siamo appassionati ma anche molto regolati. Il concetto di genio e sregolatezza che una volta sembrava essere la cifra con la quale si parlava degli italiani, in particolare degli italiani del Sud, adesso si trasformerà in genio e regolatezza, quindi rispetto delle regole, della ragione, della maturità e della responsabilità che stiamo assumendo”.

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