Violenza sulle Donne: Centro Renata Fonte organizza incontro

LECCE - In occasione del 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne, il Centro Antiviolenza Renata Fonte dell’A.T.S. di Lecce – afferente alla Rete Nazionale ed al Numero Verde Nazionale 1522 e presente sul territorio da 17 anni – ha organizza un incontro di sensibilizzazione ed informazione. Un momento di sintesi e riflessione sul fenomeno della violenza di genere sul territorio ed in particolare nell’Ambito Territoriale Sociale di Lecce.

L’incontro – che si è svolto questa mattina (23 novembre) alle ore 11 presso la sede del Centro (ex Conservatorio Sant’Anna) via Santa Maria del Paradiso n. 12 Lecce è stata un’occasione di confronto e di presentazione del rapporto annuale 2015 sul fenomeno della violenza contro le Donne (in allegato alla mail); in esposizione nei locali del Centro la mostra fotografica “PROTAGONISTE”, scatti biografici di 15 Donne di Terra Salentina in carico al Centro Antiviolenza Renata Fonte. Scatti che testimoniano la propria esperienza di Forza, Coraggio e Dignità, perché dalla violenza si può uscire e ri-diventare PROTAGONISTE della propria vita (descrizione in allegato alla mail); si è illustrata la Campagna di Comunicazione del Centro Antiviolenza Renata Fonte “Scegli di Esistere".

All’incontro hanno parteciperanno: Maria Luisa Toto, presidente dell’Associazione Donne Insieme – Centro Antiviolenza Renata Fonte, Dott.ssa Valeria Pastorelli Vice Prefetto Lecce, Maggiore Pasquale Carnevale Comandante Compagnia Carabinieri Lecce, Prof.ssa Sara Invitto Università del Salento, Dott.ssa Titti de Luca Asl Lecce, dott.ssa Sandra Meo Vicequestore Aggiunto Lecce.

“Ci ritroviamo in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne – commenta Maria Luisa Toto – convinte che tanto è stato fatto, ma tanto ancora resta da fare. Abbiamo il dovere di educare le nuove generazioni al rispetto della donna e del prossimo. Promuovere la cultura della non violenza e della lotta alle discriminazioni di genere in maniera globale e settoriale, coinvolgendo tutte le professioni, dalle forze dell’ordine agli operatori sanitari, dai professionisti del sociale al mondo della scuola, alla Magistratura e alla società civile tutta. Perché la donna vittima di violenza si senta accolta ed ascoltata, non si senta giudicata e creda ancora che ricominciare a vivere si può, è un suo diritto inalienabile così come è imprescindibile che i suoi figli crescano non nascondendosi più dietro ad un divano ma guardando dalla finestra la luce del sole”.

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