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| (FOTO: ANSA) |
di Nicola Zuccaro - "E' grave che non ci sia nessuno del centrodestra". Quanto esternato dal Silvio Berlusconi a margine dell'elezione dopo 32 sedute dei 3 Giudici della Corte Costituzionali introduce una seria e amara riflessione su quello che è stato, per scriverla alla
Chiambretti maniera, un insuccesso. Non un successo perchè oltre all'elezione di 3 giudici, espressione di altrettanti parti politiche presenti in Parlamento (Barbera per il Pd, Modugno per il Movimento 5 Stelle e Prosperetti per i Centristi), la politica italiana ha perso l'occasione per mostrarsi all'opinione pubblica unita - come documentano le 31 fumate nere - ed insensibile a quel
principio dell'equa presenza delle diverse espressioni culturali-politiche quale fondamento di quel pluralismo che ritrova o che dovrebbe ritrovare nel Parlamento il luogo naturale delle rispettive presenze partitiche e/o movimentiste. Su questa, come su altre questioni strettamente legislative, l'arco parlamentare continua a non identificarsi come nelle tempestose stagioni della Prima Repubblica nell'Arco Costituzionale.