Ilva: Italia nel mirino Ue per aiuti di Stato. “Emiliano assuma impegno per indotto”
BARI - La Commissione Ue si appresta ad aprire un'indagine formale nei confronti dell'Italia per verificare se gli interventi previsti dalla legge 'Salva-Ilva' sono in contrasto che le norme Ue che vietano gli aiuti di Stato. Inoltre, apprende l'Ansa da fonti Ue, Bruxelles nutre dubbi anche sugli 800 milioni che verrebbero stanziati con la Stabilità 2016.
Nel mirino dei servizi di Bruxelles che vigilano sulla concorrenza ci sarebbero tra l'altro i fondi già erogati in favore dell'Ilva a vario titolo - nella proposta di decisione di cui l'Ansa ha preso visione si citano due prestiti, rispettivamente da 250 e 400 milioni - anche se in parte legati alla necessità di fare fronte all'emergenza ambientale venutasi a creare nell'impianto e nei suoi dintorni. E questo nonostante la garanzia dello Stato sui 400 milioni sia stata concessa a un tasso d'interesse del 3,12%, ovvero in linea con i tassi di mercato. Inoltre, in base alla bozza di decisione, anche la garanzia dello Stato sugli 800 milioni previsti nella legge di stabilità 2016, "se attuata nella corrente formula, contiene aiuti di Stato".
Intanto il gruppo regionale di COR chiede impegno Emiliano per indotto ILVA. I Conservatori e e Riformisti a seguito della bocciatura dell'emendamento presentato da due deputati tarantini del Pd, Pelillo e Vico, sul fondo di garanzia per l'indotto Ilva, che avrebbe contribuito a risolvere il grande problema delle aziende rimaste creditrici dello stabilimento siderurgico di Taranto, hanno chiesto e ottenuto dal presidente Emiliano un impegno personale, affinché sensibilizzi sull'argomento il governo nazionale e i parlamentari del Partito democratico. I consiglieri regionali fittiani assicurano che lo stesso impegno è già profuso alla Camera dal parlamentare di riferimento territoriale, On. Gianfranco Chiarelli, convinti che solo un'azione sinergica e trasversale possa portare a un vero risultato a favore delle tante imprese che rischiano il fallimento a causa dei mancati pagamenti da parte dell'Ilva.
Nel mirino dei servizi di Bruxelles che vigilano sulla concorrenza ci sarebbero tra l'altro i fondi già erogati in favore dell'Ilva a vario titolo - nella proposta di decisione di cui l'Ansa ha preso visione si citano due prestiti, rispettivamente da 250 e 400 milioni - anche se in parte legati alla necessità di fare fronte all'emergenza ambientale venutasi a creare nell'impianto e nei suoi dintorni. E questo nonostante la garanzia dello Stato sui 400 milioni sia stata concessa a un tasso d'interesse del 3,12%, ovvero in linea con i tassi di mercato. Inoltre, in base alla bozza di decisione, anche la garanzia dello Stato sugli 800 milioni previsti nella legge di stabilità 2016, "se attuata nella corrente formula, contiene aiuti di Stato".
Intanto il gruppo regionale di COR chiede impegno Emiliano per indotto ILVA. I Conservatori e e Riformisti a seguito della bocciatura dell'emendamento presentato da due deputati tarantini del Pd, Pelillo e Vico, sul fondo di garanzia per l'indotto Ilva, che avrebbe contribuito a risolvere il grande problema delle aziende rimaste creditrici dello stabilimento siderurgico di Taranto, hanno chiesto e ottenuto dal presidente Emiliano un impegno personale, affinché sensibilizzi sull'argomento il governo nazionale e i parlamentari del Partito democratico. I consiglieri regionali fittiani assicurano che lo stesso impegno è già profuso alla Camera dal parlamentare di riferimento territoriale, On. Gianfranco Chiarelli, convinti che solo un'azione sinergica e trasversale possa portare a un vero risultato a favore delle tante imprese che rischiano il fallimento a causa dei mancati pagamenti da parte dell'Ilva.
