Musei, cultura e paesaggio a Matera

di Donato Forenza - Nel recente Convegno svoltosi in Matera, presso l’ex Ospedale S. Rocco, si è parlato del sito UNESCO, di paesaggio, di Museo Demoetnoantropologico e del futuro di Matera 2019, Capitale europea della Cultura. Il prof. Pietro Clemente presidente emerito della Simbdea e il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, nel ricco contesto della X Conferenza Permanente delle Associazioni Mseali Italiane hanno affrontato importanti aspetti del Museo. Il prof. Ferdinando Mirizzi, dell’Università della Basilicata, ha evidenziato che il progetto del Museo va considerato nel contesto della museografia italiana e Icom (International Council of Musemus). Il prof. Clemente ritiene che “I musei sono entrati in una quarta fase che li vedrà cambiare e devono occuparsi del futuro; per questo si deve pensare ad una concezione leggera, coinvolgente e attiva”.

La concezione del Museo è di raccogliere la memoria restituendo il protagonismo e la storia del territorio. A Matera occorre, indubbiamente, un’area di documentazione della civiltà contadina e, pertanto, i cittadini chiedono di realizzare un progetto e di valorizzare il ruolo della città. Il Museo potrà rappresentare un punto di riferimento per l’antropologia internazionale.

“I Sassi d’altronde – sottolinea il sindaco – sono la più grande interpretazione urbana della natura”. Occorre sfuggire alla mera occupazione turistica, combattere il turismo effimero e costruire uno spazio vitale. L’energia, l’originalità, l’unicità e l’universalità dei luoghi richiedono la pianificazione oculata. Il Museo diventa un elemento narrativo di Matera in cui la questione culturale è fondamentale: l’individuazione dei valori dell’appartenenza conduce alla partecipazione diretta dei cittadini attraverso il valore dei luoghi. Notevole può essere il ruolo dell’Università della Basilicata per realizzare Parchi tematici e riqualificazione funzionale.

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