Vino diVino: Sirio il Montepulciano che si produce tra il Gran Sasso e l’Adriatico


 di Augusto Marino Sanfelice di Bagnoli - Il Montepulciano d'Abruzzo, da non confondersi con il Vino Nobile di Montepulciano prodotto in Toscana,  ha origini elleniche, come i moltissimi vitigni del meridione. Pare che il feroce Annibale ne apprezzasse le qualità e soprattutto le capacità di rinvigorire cavalli e truppe durante la lunga guerra contro Roma. Anche nel nord della nostra regione è un vitigno considerato fondamentale nella produzione di tante doc.

L'azienda vitivinicola San Lorenzo ha trovato la sua collocazione ideale in Abruzzo, a 20 km dal Gran Sasso e a 20 km dalle rive dell'Adriatico, fattore fondamentale per la crescita e la maturazione delle uve autoctone ed internazionali coltivate sui terreni aziendali.  Dal 1890 ad oggi il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione a fatto in modo di produrre vini innovativi come gli “zero solfiti” e tradizionali come l’Escol docg riserva.

NOME: Sirio Montepulciano d'Abruzzo doc
AZIENDA PRODUTTRICE: Azienda vitivinicola San Lorenzo
VITIGNO: Montepulciano d'Abruzzo vinificato in purezza
GRADAZIONE ALCOLICA: 13%
ANNATA: Vendemmia 2013
CATEGORIA DI PREZZO: 8-11€*
COLORE: Il vino si presenta color porpora luminoso.
NOTE OLFATTIVE: al naso ha un ingresso che richiama a forti ed intensi aromi vinosi vagamente speziati con note che vanno dal tabacco, alla paprika dolce per finire al pepe bianco, tonalità floreali che ricordano la viola,  risalgono al naso facendo roteare il bicchiere. Sul finire gustosi profumi di composte di frutta rossa e matura chiudono la nostra analisi olfattiva.
GUSTO: L'ingresso è sorretto da una buona acidità pronta a sorreggere il vino fino a 6 o 7 anni di vita, bocca piena e ricca di aromi vinosi, fruttati, speziati e floreali in parte corrispondenti all'esame olfattivo. Tannino sottilissimo e media persistenza chiudono elegantemente l'assaggio di quest'ottimo Montepulciano d'Abruzzo.

ABBINAMENTI: Abbinerei il Sirio a degli ottimi formaggi di media stagionatura, a piatti tipici domenicali come la pasta al ragù di carne, o ai secondi di carne come agnellone al forno con le patate.

La tradizione culinaria Giovinazzese e la festa di  Sant'Antonio Abate.

Sant'Antonio Abate è da sempre per i Giovinazzesi un'occasione per far festa e scacciare via i brutti pensieri. La tradizione si perde nella notte dei tempi, pare che la festa e l'accensione dei falò sia da attribuire alla morte di un terribile regnante, il principe di Taranto Giulio Antonio Orsini (1463), che più volte aveva distrutto gli ulivi giovinazzesi e addirittura aveva bombardato la città condannandola alla carestia. Com'è ovvio i  falò sono anche collegato ai famosi “fuochi di Sant'Antonio” dando un aspetto decisamente più spirituale alla festa che precede  “carnevale” e quindi il periodo quaresimale.

Nella tradizione Giovinazzese c'è l'usanza di cucinare attorno ai fuochi sparsi per la bella cittadina, all'interno di contenitori di terracotta detti “pgnet” le fave in dialetto “crepiet” che vengono offerte insieme alle “auè n'aque” olive in salamoia ai fortunati visitatori dei fuochi. Un tempo i fuochi più ricchi offrivano anche “brasciol” involtini di cavallo o asino  cucinati al sugo per 15 /18 ore nelle “pgnet”, vino locale probabilmente “Nero di Troia” o “Aleatico” e dei dolcetti acqua, farina e zucchero. Alla fine la cenere che rimaneva dopo i falò veniva versata come rito propiziatorio, ed in seguito si è scoperto anche antiparassitario, attorno agli alberi d'ulivo per invocare la protezione del santo su tutta l'agricoltura locale.

Venire a Giovinazzo Domenica 17 Gennaio è sicuramente un'esperienza che non dimenticherete facilmente, il Comune di Giovinazzo avvalendosi della preziosa collaborazione di associazioni culturali, di commercianti e sociali ha preparato un programma ricco di eventi per grandi e piccini tra musiche balli e canti che accompagneranno la vostra Domenica in festa.

Foto dei fuochi Alessia Cortese. 

Location: Le Giare Ristorante c/o Hotel Rondò | Città: Bari, Italia

L'evento dei VINI ARTIGIANALI italiani ed esteri nel SUD.

“Parlano i Vignaioli”, la rassegna dei produttori di vini naturali e artigianali organizzata nel Meridione. Si comincia il 16 gennaio con un seminario degustazione e si continua il 17 e 18 gennaio con una due giorni di degustazione e altri due seminari.

Il costo di ingresso è di 10 euro + 2 euro di cauzione bicchiere/sacchetta.

INFORMAZIONI

Email: info@parlanoivignaioli.it
Sito internet http://www.parlanoivignaioli.it/

Info e contatti per chi volesse far recensire un proprio vino
https://www.facebook.com/sanfelicewinepromoter

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