Irene Fornaciari: ‘’Basta etichettarmi come la figlia di Zucchero’’

di Marco Masciopinto - Tornare a Sanremo è un pò come il primo giorno di scuola. Fa sempre effetto il palco dell’Ariston?  
‘’Esatto. Il palco dell'Ariston fa sempre un certo effetto. Ogni volta è come se fosse la prima, il palco più emozionante e difficile che abbia mai calcato’’.

Perchè hai scelto di raccontare il tema dell’immigrazione? 
‘’Perchè è una realtà drammatica dei giorni nostri che coinvolge purtroppo un numero sempre maggiore di persone vittime innocenti costrette a sfuggire dalla guerrra, dalla fame , dalle persecuzioni. Attraverso la mia canzone vorrei far riflettere e richiamare l’umanità che è dentro ad ognuno di noi e che ultimamente sembra essersi perduta’’.

Quali sono stati i consigli di papà Zucchero?
‘’Nessun consiglio solo un grande “in bocca a l lupo” per Sanremo’’.

T’infastidice essere etichetta solo come la figlia di Zucchero? 
‘’Per fortuna per molta gente non sono la figlia di Zucchero ma semplicemente Irene’’.

E’ dal 2012 che non pubblichi un album. A quali progetti ti sei dedicata in questi anni?
‘’In questi 4 anni ho fatto moltissimi concerti in giro per l’Italia sia con la band che con una formazione semiacustica, grazie a questi sono cresciuta, maturata e ho vissuto esperienze che mi hanno spinto a volermi rimettere in gioco con un disco molto importante a cui gho dedicato un anno e mezzo di lavoro’’.

Cosa ci anticipi del tour?
Dal 16 febbraio parte Dalla Mondadori di Milano  il mio tour promozionale negli instore, dopo qualche tappa di presentazione del disco partirà in estate il mio tour nelle varie piazze Italiane.

In amore... come siamo messi? 
‘’Sono innamorata della vita e di tutto ciò che di bello sa offrire’’.