“Task force anti xylella? Adesso è chiaro, non è mai partita”

LECCE - Dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione “Le Iene”, dura presa di posizione del Presidente di Copagri Fabio Ingrosso.
Triste prendere atto che dopo tanti, tantissimi mesi la decantata task force contro la xylella sia ancora allo stato embrionale, anzi, a quanto si apprende, non sia ancora partita, con un evidente scollamento tra tutti i soggetti interessati  che grida vendetta.

Il servizio andato in onda nella trasmissione “Le Iene” di domenica scorsa, ha dimostrato in maniera inequivocabile come il Ministero non sia riuscito a dare vita a un coordinamento intelligente di tutti gli attori che operano a livello regionale, nazionale e internazionale nel tentativo di scoprire la causa del disseccamento rapido degli ulivi. Tutti i soggetti viaggiano in compartimenti stagno, ignari della situazione l’uno dell’altro.

Non si spiega, altrimenti, come la dottoressa Marina Barba, Direttore del Centro di Patologia Vegetale del Consiglio per la Ricerca, nonché Coordinatrice del progetto di ricerca nazionale sulla xylella, abbia candidamente dichiarato di non conoscere nulla sulla ricerca attivata dall’Università di Foggia, insieme a Copagri, proprio nel Salento.

Tengo a precisare che le affermazione della dottoressa Barba sono doppiamente gravi sia perché chi ricopre il suo ruolo non può non conoscere ciò che accade sul territorio epicentro del disseccamento degli ulivi, sia perché in occasione di un incontro organizzato a Bari dal Presidente Emiliano per organizzare la task force contro il batterio, fu proprio il prof. Lops, dell’Università di Foggia, a presentare i capisaldi della ricerca anche alla dottoressa Barba.

È scoraggiante prendere atto che si continua ad andare avanti a tentoni, senza sinergia, senza rete, senza scambi di informazioni, come se ciascuno non volesse recedere di un millimetro dalle proprie teorie senza confrontarsi sulle evidenze scientifiche della sperimentazione e della ricerca.

L'amarezza che mi assale è ancora più grande perché il nostro gruppo ha svolto un’attività in campo e in laboratorio senza alcun contributo pubblico e i risultati ottenuti li abbiamo resi pubblici. Perché davanti all'evidenza di un lavoro serio che sta offrendo spunti di ricerca e con risultati seppur parziali e che necessitano di validità scientifica non si investe, magari coinvolgendo tutto il livello della comunità scientifica internazionale e comunitaria per cercare di sconfiggere questo flagello nell'interesse di tutti e non solo dell’Italia ma dell'intera Europa?

Nell’interesse degli olivicoltori salentini, auspico con urgenza che il Governatore Emiliano e il Ministro Martina prendano immediati provvedimenti per rendere la task force, se veramente la si vuole, una cosa seria e non una barzelletta.