Vino diVino: Valle d’Itria, donne del vino, vini bianchi e Marianna Cardone

 di AUGUSTO MARINO SANFELICE DI BAGNOLI - Inizia negli anni '70 nella magnifica cornice della Valle d'Itria, e più precisamente a Locorotondo, la storia della cantina Cardone, una storia fatta di sacrifici e spirito d'iniziativa. Fu nonno Giuseppe, esperto nel commercio, ad acquistare uno stabilimento vinicolo vicino a Locorotondo, tramandando l'azienda familiare e la passione per il vino a suo figlio Franco che, aiutato da esperti del settore e da bravissimi enologi, rilancia la cantina nel panorama delle aziende vinicole più importanti di Puglia e d'Italia.

Oggi l'azienda è alla terza generazione e viene gestita da Marianna Cardone e suo fratello Vito. Non sono i grandi numeri ad ispirare la filosofia aziendale ma bensì la qualità delle produzioni e l'eccellenza della materia prima utilizzata, unita ad un forte legame con il territorio d'appartenenza. Ed è proprio la Valle d'Itria ad accogliere i terreni aziendali con le migliori condizioni pedoclimatiche che possiamo trovare in Puglia, soprattutto per quanto riguarda la produzione dei vini bianchi.

Una “donna del vino” nel vero senso della parola, Marianna Cardone è delegata regionale Puglia per l'associazione nazionale ”Le donne del vino”, che vanta ben 25 anni di storia in Italia. Chi meglio di Marianna potrà parlarci di vino, donne e sogni a conclusione di queste bellissime interviste in “rosa” che abbiamo volutamente programmato nel mese di Marzo, mese per antonomasia dedicato alle donne e all'arrivo della primavera, stagione in cui sbocciano i fiori e la natura si risveglia bella, delicata e sinuosa come una donna che porta dentro di se il frutto della vita. Spero di avervi incantato ed incuriosito con le nostre interviste, viva le donne e viva i vini pugliesi!

NOME: VERDECA VALLE D'ITRIA IGP
AZIENDA PRODUTTRICE: CARDONE
VITIGNO: VERDECA
GRADAZIONE ALCOLICA: 12 %
ANNATA: Vendemmia 2015
CATEGORIA DI PREZZO: 6-10 €

VISTA: Giallo paglierino con riflessi verdognoli.

NOTE OLFATTIVE: Un profumo delicato ti trasporta in un frutteto dove le pesche bianche maturano al sole, i fiori d'arancio appena accennati rendono questo vino prezioso e aromatico, per completare il quadro mediterraneo una leggero vento marino rinfresca e seduce coloro che amano farsi trasportare dalle emozioni.

GUSTO: L'ingresso è ottimo, l'acidità è ben strutturata e accompagna bene tutte le sfumature aromatiche che tendenzialmente si riflettono nell'esame olfattivo. Buna persistenza aromatica (bocca di pesca)

ABBINAMENTI:

Ho deciso di abbinare Verdeca di Cardone ad un piatto che unisce il mare e la terra, regalandoci contrasti tra sapidità e dolcezza.

Risotto asparagi, Verdeca e capesante semicotte.

Ingredienti per 4 persone.

250 g. di Riso Carnaroli
4 capesante fresche con guscio.
400 g. di asparagi freschi.
1 bicchiere di Verdeca
Sale,Olio evo, Pepe e fumetto di pesce, Pecorino grattugiato Q.B.

Procedete alla pulizia degli asparagi, tagliate le punte e sbollentatele in acqua salata per qualche minuto, appena pronte raffreddate le punte d'asparago in acqua e ghiaccio. A questo punto iniziate a tostare il risto, con olio e sale per circa 8/10 minuti, sfumate con un bicchiere di Verdeca ed iniziate la preparazione del risotto aggiungendo il fumetto (brodo) di pesce poco per volta fino alla cottura completa (al dente) del riso. Mantecate il risotto con olio e.v.o, pecorino grattugiato e un pizzico di pepe, riempite i gusci delle capesante accuratamente lavate, con il risotto bollente che cuocerà in parte il frutto di mare, decorate con le punte di asparagi e servite.

1) Com'è nata la tua passione per il vino?
Sono la terza generazione di una cantina condotta da una famiglia di  vignaioli, ho passato tutta la vita fra filari, tubi, profumo di mosto e contadini che mi raccontavano quotidianamente storie di vita vissuta … la passione per il vino c’è l’ho nel sangue.

2) Ti sei sempre trovata a tuo agio in un ambiente, quello del vino, da sempre dominato dagli uomini?
Assolutamente si perché sono stata sempre ( e lo  sono ancora oggi a 40 anni) protetta e coccolata da loro a partire da mio nonno, fino ai nostri collaboratori di cantina . Mi occupo da sempre di commerciale e il fatto di essere donna mi ha sempre dato una marcia in più.

3) Raccontaci cos'è l'associazione “Le donne del vino” e di cosa si occupa sul territorio nazionale ?
L’Associazione nazionale le Donne del Vino , formatasi nel 1988 per merito del grande intuito della produttrice toscana Elisabetta Tognana, vanta oggi circa 650 iscritte che rappresentano tutte le categorie della filiera vitivinicola , dal vigneto alla cantina, dalla tavola alla comunicazione . E’ uno dei sodalizi più attivo e vivace nel vasto scenario enogastronomico ed  è fra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile tale da rappresentare un fenomeno quasi unico al mondo.

4) Locorotondo è per antonomasia sinonimo dei grandi bianchi di Puglia. Qual è l'alchemico segreto che lega i vini bianchi a Locorotondo?
Presto svelato : Locorotondo è situata nello splendido scenario della Valle D’Itria famosa oltre che per la sua bellezza naturalistica , per il suo terreno carsico e quindi ricco d’acqua nel sottosuolo inoltre importanti escursioni termiche fra notte e giorno e ventilazione moderata rendono poi le nostre giornate estive, favorevoli proprio per la giusta maturazione delle uve a bacca bianca specie Minutolo, Verdeca, Fiano, Bianco d’Alessano, Maruggio.
Il blend del bianco Locorotondo  è la seconda dop pugliese per storicità e rappresenta il cavallo di battaglia della nostra realtà vitivinicola.

5) Cosa manca ai bianchi pugliesi per fare il salto di qualità tanto atteso dai mercati nazionali ed esteri?
La comunicazione!!!

6) Come vedi il futuro dei vini pugliesi?
Se supportato da un lavoro di squadra (e per squadra intendo : istituzioni, associazioni di fornitori tipo AIS , FIS, ONAV, associazioni che rappresentano i produttori tipo Donne Del Vino, Movimento Turismo del Vino e via discorrendo…)la grande qualità del lavoro svolto dalle aziende vitivinicole pugliesi che realmente operano sulla filiera e che quindi non esistono solo sulla carta , su un sito internet o addirittura fondano il loro nome su interventi commerciali e basta (scusa lo sfogo ma sono stanca !), non può che essere un futuro ricco di credibilità, conferme e successi.

7) Hai un sogno nel cassetto e puoi raccontarcelo?
Io e mio fratello (laureando in enologia) vorremmo ampliare l’offerta della nostra realtà produttiva con un progetto che riguarda l’enoturismo, ampliando la nostra realtà vitivinicola con una struttura adeguata (l’anno scorso abbiamo acquistato una masseria fatta da 10 coni di trulli circondata da 6 ettari di seminativo che presto diventeranno vigneti).

8) Come ti vedi tra venti anni?
Non saprei… mi piacerebbe in ogni caso sapere mio padre e mia madre sereni a godersi i sacrifici di una vita!

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