Le Suore Figlie di Sant’Anna: tedofore di Misericordia e pilastri di un mondo a misura di famiglia
di TERESA GENTILE — Le Suore Figlie di Sant’Anna di Martina Franca hanno festeggiato il 150° anno di Fondazione del loro Ordine in un tripudio di fede, preghiere, amicizia, un concerto ed una pesca di beneficenza.
Nello stesso giorno consorelle, fedeli, il sindaco Ancona e alcuni amministratori hanno augurato lunga vita a suor Anna Angelica Musumeci che ha compiuto 100 anni e che in un istituto religioso di Palermo è stata Maestra di pianoforte e harmonium del nostro Presidente Mattarella che allora aveva cinque anni. Lei lo descrive come “ragazzino tanto timido, rispettoso, sensibile, intuitivo e pronto ad apprendere”.
Il concerto è stato animato dal pianista Egidio Cofano, dal tenore Giovanni Nasti, dalla soprano Tamara Poli, dal coro Udeel. Si sono susseguite melodie religiose, liriche, patriottiche, serenate, poetici canti dedicati alla mamma e brani in vernacolo martinese. Questi ultimi sono frutto della sinergia tra il pianista Egidio Cofano e il poeta Giovanni Nardelli nel loro saper delineare vizi, virtù e amore per la terra natia. I brani: Sole mio, Reginella, Il mare calmo della sera e Santa Maria sono stati cantati accompagnati dal coro di tutti i presenti. Molto intensa è stata l’esecuzione di “Grande Amore” proposto da tre tenori: Domenico Piccioni, Nino Nardelli e Gianni Nasti. Ci siamo soffermati tra le suore presenti, come suor Anna Gaetanina, che è stata madre Provinciale a Palermo, ha girato mezzo mondo, dall’America latina alla Terra santa ed ha saputo attrarre a sé l’affetto e la riconoscenza di tanti giovani, facendoli tornare ad amare la vita e rinunziare ad ogni sorta di debolezza e inclinazione alla violenza rafforzando i loro carismi. Tutte le suore e la superiora Madre Zelinda Turco sono molto materne e capaci di cavar quello che c’è di buono anche nell’anima più incupita dalle difficoltà della vita, da persecuzioni, dal terrore, dalla carenza di certezze e prospettive. Durante la messa vespertina padre Dido ha ricordato la beata Anna Rosa Gattorno, che nel 1831 fondò il loro Ordine, rivelandosi audace nell’affrontare ostacoli. Dotata di grande senso di concretezza, capace di testimoniare onestà, verità, fede e vicinanza materna nei confronti dei più traviati e abbandonati ritenuti irrecuperabili in un contesto sociale miserevole in cui lei riusciva a risvegliare ogni residua scintilla di tenerezza. Dopo esser stata sposa e madre tenerissima, perse il marito in giovane età, ebbe una figlia gravemente malata ed un figlio, divenuto scapestrato ma che prese i sacramenti sul punto di morte. Ben presto realizzò un’opera apostolica di vastissime dimensioni che, ancor oggi, concepisce la misericordia come l’immagine di Dio che accoglie, perdona, va in cerca dell’uomo e delle sue miserie, protegge i giovani in pericolo, annuncia l’amore al di là della religione, della razza e della cultura e garantisce la formazione socio-educativa e socio-sanitaria e assistenziale.
Le case a cui danno vita le Suore Figlie di Sant’Anna sono diffuse in tutti i continenti, specie là dove l’uomo soffre a causa di ingiustizie, fame, guerre. Le loro suore sono povere, semplici ma capaci di edificare un nuovo Umanesimo che prende l’avvio da tenerezza, ascolto e comprensione per dare valide risposte ai bisogni emergenti dalle più squallide periferie umane ed esistenziali. Ciò concorre a far radicare nei cuori inariditi da tante frustrazioni e sofferenze, inaspettati germogli di vita degna d’esser definita “umana “e come tale più attenta e rispettosa dei talenti da acuire per dar dignità ad ogni esistenza con un lavoro fatto con professionalità ed amore ed imparando a rispettare anche gli altri e la natura.
L’Ordine delle Figlie di Sant’Anna è strettamente legato al Giubileo che il Papa ha indetto a partire dall’8 dicembre 2015 ed è necessario qui ricordare che nella regola del 1869 c’è una espressione che le definisce “ministre della Misericordia nella Chiesa e nel mondo”. Questo Giubileo pertanto coincide con la celebrazione dei 150 anni di Fondazione del dinamicissimo Ordine delle Suore Figlie di Sant’Anna, che hanno votato la propria esistenza all’amore di chi non ha mai conosciuto la tenerezza e rischia di perdersi nel gelo autodistruttivo di un mondo sempre più disumano, cinico, fragile e crudele perché anestetizzato alle emozioni positive: AUGURI alle Figlie di Sant’Anna: tedofore di MISERICORDIA e saldi PILASTRI di un mondo più umano a misura di FAMIGLIA.
Nello stesso giorno consorelle, fedeli, il sindaco Ancona e alcuni amministratori hanno augurato lunga vita a suor Anna Angelica Musumeci che ha compiuto 100 anni e che in un istituto religioso di Palermo è stata Maestra di pianoforte e harmonium del nostro Presidente Mattarella che allora aveva cinque anni. Lei lo descrive come “ragazzino tanto timido, rispettoso, sensibile, intuitivo e pronto ad apprendere”.
Il concerto è stato animato dal pianista Egidio Cofano, dal tenore Giovanni Nasti, dalla soprano Tamara Poli, dal coro Udeel. Si sono susseguite melodie religiose, liriche, patriottiche, serenate, poetici canti dedicati alla mamma e brani in vernacolo martinese. Questi ultimi sono frutto della sinergia tra il pianista Egidio Cofano e il poeta Giovanni Nardelli nel loro saper delineare vizi, virtù e amore per la terra natia. I brani: Sole mio, Reginella, Il mare calmo della sera e Santa Maria sono stati cantati accompagnati dal coro di tutti i presenti. Molto intensa è stata l’esecuzione di “Grande Amore” proposto da tre tenori: Domenico Piccioni, Nino Nardelli e Gianni Nasti. Ci siamo soffermati tra le suore presenti, come suor Anna Gaetanina, che è stata madre Provinciale a Palermo, ha girato mezzo mondo, dall’America latina alla Terra santa ed ha saputo attrarre a sé l’affetto e la riconoscenza di tanti giovani, facendoli tornare ad amare la vita e rinunziare ad ogni sorta di debolezza e inclinazione alla violenza rafforzando i loro carismi. Tutte le suore e la superiora Madre Zelinda Turco sono molto materne e capaci di cavar quello che c’è di buono anche nell’anima più incupita dalle difficoltà della vita, da persecuzioni, dal terrore, dalla carenza di certezze e prospettive. Durante la messa vespertina padre Dido ha ricordato la beata Anna Rosa Gattorno, che nel 1831 fondò il loro Ordine, rivelandosi audace nell’affrontare ostacoli. Dotata di grande senso di concretezza, capace di testimoniare onestà, verità, fede e vicinanza materna nei confronti dei più traviati e abbandonati ritenuti irrecuperabili in un contesto sociale miserevole in cui lei riusciva a risvegliare ogni residua scintilla di tenerezza. Dopo esser stata sposa e madre tenerissima, perse il marito in giovane età, ebbe una figlia gravemente malata ed un figlio, divenuto scapestrato ma che prese i sacramenti sul punto di morte. Ben presto realizzò un’opera apostolica di vastissime dimensioni che, ancor oggi, concepisce la misericordia come l’immagine di Dio che accoglie, perdona, va in cerca dell’uomo e delle sue miserie, protegge i giovani in pericolo, annuncia l’amore al di là della religione, della razza e della cultura e garantisce la formazione socio-educativa e socio-sanitaria e assistenziale.
Le case a cui danno vita le Suore Figlie di Sant’Anna sono diffuse in tutti i continenti, specie là dove l’uomo soffre a causa di ingiustizie, fame, guerre. Le loro suore sono povere, semplici ma capaci di edificare un nuovo Umanesimo che prende l’avvio da tenerezza, ascolto e comprensione per dare valide risposte ai bisogni emergenti dalle più squallide periferie umane ed esistenziali. Ciò concorre a far radicare nei cuori inariditi da tante frustrazioni e sofferenze, inaspettati germogli di vita degna d’esser definita “umana “e come tale più attenta e rispettosa dei talenti da acuire per dar dignità ad ogni esistenza con un lavoro fatto con professionalità ed amore ed imparando a rispettare anche gli altri e la natura.
L’Ordine delle Figlie di Sant’Anna è strettamente legato al Giubileo che il Papa ha indetto a partire dall’8 dicembre 2015 ed è necessario qui ricordare che nella regola del 1869 c’è una espressione che le definisce “ministre della Misericordia nella Chiesa e nel mondo”. Questo Giubileo pertanto coincide con la celebrazione dei 150 anni di Fondazione del dinamicissimo Ordine delle Suore Figlie di Sant’Anna, che hanno votato la propria esistenza all’amore di chi non ha mai conosciuto la tenerezza e rischia di perdersi nel gelo autodistruttivo di un mondo sempre più disumano, cinico, fragile e crudele perché anestetizzato alle emozioni positive: AUGURI alle Figlie di Sant’Anna: tedofore di MISERICORDIA e saldi PILASTRI di un mondo più umano a misura di FAMIGLIA.