Sanità: Stefàno, "Continuare a garantire guardia medica nelle ore notturne"
BARI - "Dove sono finiti quei principi sanciti dalla Costituzione che assicurano l'uguaglianza tra cittadini e il diritto alla salute attraverso un sistema sanitario pubblico, universale e uniforme? Non si può prevedere la chiusura delle guardie mediche durante le ore notturne, occorre continuare a garantire nelle comunità quel prezioso presidio sanitario". E' la richiesta del Senatore Dario Stefàno (Misto) nella sua interrogazione al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin a seguito della preannunciata chiusura del Servizio di Guardia Medica dalle ore 00:00 alle 08 del mattino, previsto dal rinnovo dell'accordo collettivo nazionale della Medicina generale e della pediatria.
"Negli orari notturni - continua Stefàno - il numero delle persone che usufruiscono della guardia medica è in aumento, nonostante la diminuzione dei medici impiegati e, sempre di notte, in Italia il numero di decessi è tra i 5 mila e gli 8 mila. Togliere la guardia medica significherebbe ingolfare il servizio del 118 o le sedi del Pronto Soccorso oppure correre il rischio che il 118 trascuri un'emergenza perché il personale è impegnato magari nella constatazione di un decesso già avvenuto. Nelle piccole comunità, quando il 118 è impegnato su una chiamata, è la guardia medica che prende in carico la seconda".
"Il servizio di guardia medica - conclude - grava meno dell'1% sulla spesa del servizio sanitario e svolge precise, importanti e preziose funzioni, senza dimenticare che all'interno della comunità è l'unico presidio pubblico aperto durante la notte al quale rivolgersi. Per questo occorre che il servizio continui ad essere assicurato nelle ore notturne".
"Negli orari notturni - continua Stefàno - il numero delle persone che usufruiscono della guardia medica è in aumento, nonostante la diminuzione dei medici impiegati e, sempre di notte, in Italia il numero di decessi è tra i 5 mila e gli 8 mila. Togliere la guardia medica significherebbe ingolfare il servizio del 118 o le sedi del Pronto Soccorso oppure correre il rischio che il 118 trascuri un'emergenza perché il personale è impegnato magari nella constatazione di un decesso già avvenuto. Nelle piccole comunità, quando il 118 è impegnato su una chiamata, è la guardia medica che prende in carico la seconda".
"Il servizio di guardia medica - conclude - grava meno dell'1% sulla spesa del servizio sanitario e svolge precise, importanti e preziose funzioni, senza dimenticare che all'interno della comunità è l'unico presidio pubblico aperto durante la notte al quale rivolgersi. Per questo occorre che il servizio continui ad essere assicurato nelle ore notturne".
