“Premio Strega Giovani”: dal Salento a Montecitorio

di FRANCESCO GRECO. ROMA – Lo “Strega” apre, come ogni anno, la stagione dei premi. Mentre è già pronta la cinquina che si contenderà il prestigioso riconoscimento (a metà luglio in diretta RaiUno), per il “Premio Strega Giovani” una studentessa dell'Istituto “Gaetano Salvemini” di Alessano (Lecce) ha ricevuto la menzione speciale.

Si tratta di Raffaella Caccioppola (foto) per il romanzo “L’addio” di Antonio Moresco. Ma andiamo con ordine.
 
E' Rossana Campo la vincitrice della terza edizione del “Premio Strega Giovani”, iniziativa promossa dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti Spa, con il sostegno di Roma Capitale, Unindustria (Unione degli Industriali e delle Imprese Roma Frosinone Latina Rieti Viterbo) e BPER Banca.
 
La cerimonia di proclamazione si è svolta a Palazzo Montecitorio nella sala della Regina, alla presenza della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini (foto).
 
“Dove troverete un altro padre come il mio”, edito da Ponte alle Grazie di Firenze, appunto, della Campo, è stato il romanzo più votato da una giuria composta da 500 ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di 50 licei e istituti tecnici diffusi su tutto il territorio nazionale e all’estero (Berlino, Bucarest, Parigi).
 
Gli studenti, raccolti in gruppi di lettura di 10 per scuola, hanno letto le dodici opere concorrenti al LXX “Premio Strega” e inviato il loro voto per via telematica.

Durante la cerimonia, coordinata dalla scrittrice e giornalista di Rai Radio 3 Loredana Lipperini, sono intervenuti Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, Giuseppe D’Avino, presidente e amministratore delegato di Strega Alberti Benevento e la scrittrice Premio Strega 1999 Dacia Maraini (foto).
 
Sono stati quindi invitati a leggere gli autori delle tre migliori motivazioni, ciascuna relativa a una delle tre opere più votate. I tre libri prescelti dalla giovane giuria (396 le preferenze complessivamente pervenute) ricevono un voto valido per la designazione dei finalisti all’edizione 2016 del “Premio Strega”:

1. “Dove troverete un altro padre come il mio” (Ponte alle Grazie) di Rossana Campo (voti 50);
2. “La figlia sbagliata” (Frassinelli) di Raffaella Romagnolo (voti 49);
     3. “Le streghe di Lenzavacche” (edizioni e/o) di Simona Lo Iacono (voti 42).

Inoltre, quest’anno, tra tutte le motivazioni arrivate, la Fondazione Bellonci ha voluto riconoscere una menzione speciale a quella scritta da Raffaella Caccioppola del Liceo Scientifico di Scienze Applicate “Salvemini” di Alessano (Lecce), per il romanzo “L’addio” (Giunti, Firenze) di Antonio Moresco.
 
L’alunna era accompagnata dalla professoressa Valeria Bisanti (foto), referente del progetto, e ha letto la sua motivazione davanti a Moresco visibilmente emozionato. Ecco il testo scritto da Raffaella Caccioppola:

“Ho scelto di votare “L’addio” di Antonio Moresco per diversi motivi. Anzitutto per i suoi defunti, che a differenza di come la narrativa di genere li ha sempre descritti nel romanzo non sono fantasmi, ma vivono una vita parallela alla nostra, materica e cosciente.

Il romanzo mi ha tenuta agganciata dalla prima all’ultima pagina. Sono stata accanto al protagonista e al bambino. Ho vissuto con loro le battaglie e i massacri a fin di bene, gli inseguimenti per le strade della città dei vivi, e l’addio nella città dei morti. Ho vissuto questa avventura insieme a loro, ho sofferto insieme a loro, mi sentivo morta insieme a loro.

Ho amato che la luce fosse una costante del libro. L’assenza di luce nel piccolo stanzino che il protagonista definisce cucina; la luce dell’immenso lampadario nella mostra dove ha dato appuntamento alla ragazza trovata nel cassonetto dei rifiuti; la luce nel corpo dell’uomo a capo dell'esercito dei cacciatori; la luce dell’ologramma della Callas messo in scena a teatro. L’addio è un romanzo che vibra per la troppa o troppo poca luce dall’inizio alla fine.

L’addio è un romanzo importante perché è anzitutto un romanzo sul male. Sulla sua ineludibilità. Sul fatto che il male esiste e noi dobbiamo tenerne conto, dobbiamo farci i conti. E sul fatto che voltarsi dall’altra parte, non farebbe che peggiorare le cose”.

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