25 luglio 1956, l'Andrea Doria affonda a largo degli Usa
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L'inclinazione della nave rese inutilizzabili metà delle lance di salvataggio (collocate nel lato opposto) ma, in seguito al disastro del Titanic del 1912, erano state migliorate le procedure di comunicazioni d'urgenza e si potevano chiamare altre navi di soccorso. In virtù di questa procedura l'evacuazione fu più veloce ed efficiente.
Considerato che all'epoca per le rotte transatlantiche il trasporto aereo non era ancora maturo per garantire le lunghe attraversate, l'incidente ricevette per il ruolo vitale che rivestiva la navigazione marittima un considerevole spazio su tutti i mezzi di informazione.
A tutt'oggi il relitto giace posato sul fianco di dritta, ad una profondità di 75 metri a largo di New York, ma nessuna autorità navale, in primis degli Usa, si è preoccupata di procedere alla riemersione, consentendo a sommozzatori abusivi il recupero di materiale di pregio.
