Referendum, in Puglia Fi dice no

di NICOLA ZUCCARO - Da Andria e da Manfredonia - venerdì 28 ottobre - passando per Taranto il 5 novembre alla presenza del sen. Schifani, a Bari dove il 13 novembre in occasione della manifestazione regionale, la rappresentanza pugliese di Forza Italia ribadirà il No da esprimere al Referendum costituzionale del 4 dicembre.

In vista di questi appuntamenti, il rispettivo Gruppo consiliare alla Regione Puglia lancia - prendendo spunto da un noto motivo musicale - l'hashtag #CechiDiceNo quale invito rivolto ai pugliesi nello schierarsi contro una riforma che favorirà i poteri forti e che colpirà (secondo il parere unanime dello stesso gruppo) i ceti medi e le fasce più deboli della popolazione e che agevolerà, in caso di vittoria del Sì, soltanto le 5 Regioni a Statuto speciale.

La netta contrarietà è stata approfondita negli interventi dei consiglieri Marmo, Franzoso Gatta e Damascelli.                                                          

MARMO. Con questa Riforma viene derubricato il Federalismo regionale, eliminando le materie di competenza regionale, creando dei continui conflitti tra lo Stato e le Regioni. Per una riforma seria si deve investire una Nuova assemblea costituente.

Quanto al CNEL (Consiglio Nazionale per l'Economia ed il Lavoro) competente sulle questioni relative al ceto produttivo, bisogna coinvolgere il Senato.

FRANZOSO. Per la Consigliera di Taranto, la vittoria del SI provocherebbe una deriva autoritaria. E dinanzi alla paventata riduzione dei costi, l'unico che si rischia di pagare - ribadisce - è quello dell'annullamento della democrazia.                                                                                                                                              
GATTA. Questa riforma, in caso di vittoria del Sì, cancellerebbe la Regione quale ente locale vicina alle popolazioni residenti all'interno della rispettiva espressione geografica.

DAMASCELLI. Nel rivelare che c'è un grande fermento nei luoghi di aggregazione (università, parrocchie ecc.) sostiene che questa riforma è invotabile per le incongruenze che su determinate materie potrebbero crearsi fra una Legge statale e una regionale e invita il Governatore della Puglia, Michele Emiliano, intenzionato a votare per il NO, a scendere in Piazza dopo aver manifestato la sua ormai chiara posizione antigovernativa come in occasione del Referendum sulle trivelle.

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