Bilancio, "Sì alla flessibilità": Ocse con Italia contro Ue
Si registra l'appoggio dell'Ocse alle richieste all'Unione europea dell'Italia sulla flessibilità di bilancio. Infatti, secondo l'ente, quanto previsto nella Legge di Bilancio "è ampiamente appropriato, posto che i margini disponibili vengano utilizzati per finanziare le politiche che favoriscano una crescita più rapida e sostenibile".
Nella scheda sulla Penisola contenuta nell'Economic Outlook, l'ente parigino prevede che il deficit di bilancio cali al 2,4 per cento del Pil quest'anno, mantenendosi su questo livello nei due anni successivi. Secondo l'Osce poi l'incidenza del debito pubblico sul Pil segnerà una limatura quest'anno, al 132,1 per cento dal 132,4 per cento del 2015, per poi segnare un 132,3 per cento nel 2017 e un 132 per cento secco nel 2018.
L'Ocse si è espressa anche a favore del "sì" al referendum costituzionale, sostenendo che le riforme "rappresenterebbero un passo in avanti, dato che semplificherebbero il processo legislativo e chiarirebbero la suddivisione di responsabilità tra Stato e amministrazioni locali che ha intralciato gli investimenti pubblici e privati". Una posizione che manifesta il favore dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico all'azione riformatrice, di cui del resto è da tempo sostenitrice e promotrice, non solo sull'Italia ovviamente.
Per quanto riguarda la Penisola però "continuare e rafforzare le riforme strutturali, sarà fondamentale per alzare gli standard di vita di tutti gli italiani", afferma l'ente parigino nel capitolo sul Belpaese.
Nella scheda sulla Penisola contenuta nell'Economic Outlook, l'ente parigino prevede che il deficit di bilancio cali al 2,4 per cento del Pil quest'anno, mantenendosi su questo livello nei due anni successivi. Secondo l'Osce poi l'incidenza del debito pubblico sul Pil segnerà una limatura quest'anno, al 132,1 per cento dal 132,4 per cento del 2015, per poi segnare un 132,3 per cento nel 2017 e un 132 per cento secco nel 2018.
L'Ocse si è espressa anche a favore del "sì" al referendum costituzionale, sostenendo che le riforme "rappresenterebbero un passo in avanti, dato che semplificherebbero il processo legislativo e chiarirebbero la suddivisione di responsabilità tra Stato e amministrazioni locali che ha intralciato gli investimenti pubblici e privati". Una posizione che manifesta il favore dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico all'azione riformatrice, di cui del resto è da tempo sostenitrice e promotrice, non solo sull'Italia ovviamente.
Per quanto riguarda la Penisola però "continuare e rafforzare le riforme strutturali, sarà fondamentale per alzare gli standard di vita di tutti gli italiani", afferma l'ente parigino nel capitolo sul Belpaese.
