Ddl sull’attività di lobbying, audizione di Emiliano in Consiglio

BARI - Durante i lavori della Commissione riforme istituzionali presieduta da Erio Congedo, il presidente della Regione Michele Emiliano ha illustrato il disegno di legge che disciplina l’attività di lobbying presso i decisori pubblici.

Secondo il presidente Emiliano, firmatario del provvedimento, la legge “tende ad evitare la partecipazione indesiderata e segreta”. “La legge è molto semplice – ha proseguito - e abbiamo evitato di dare alla tecnica legislativa un’impostazione quanto meno formale, cercando di imitare i padri costituenti e di avere fiducia negli interpreti”.

Il provvedimento serve a disciplinare l'attività di lobbying dei rappresentanti di gruppi di interesse particolare presso i decisori pubblici, regolamentandone l'interazione attraverso strumenti, dispositivi e procedure definite, che assicurino il perseguimento dei principi di eguaglianza, non discriminazione e proporzionalità delle decisioni pubbliche, nonché di trasparenza e partecipazione democratica ai processi di formazione della decisione, rendendo conoscibili le modalità di confronto e di scambio di informazione fra decisori pubblici e gruppi di interesse particolare.

La trasparenza degli atti politici e amministrativi deve essere sempre garantita, sia in termini di accessibilità alle informazioni e agli atti, sia rendendo tracciabile ogni fase dei procedimenti.

In particolare, con la legge regionale si intende dare piena attuazione al Titolo III dello Statuto della Regione, in base al quale viene riconosciuto il valore della partecipazione attiva e consapevole dei cittadini quale elemento essenziale della vita pubblica democratica, e a promuovere il rapporto tra società ed istituzioni.

La norma risponde ai principi di trasparenza, parità di condizioni ed efficacia nei rapporti tra la Regione e i portatori di interessi particolari, in coerenza con il Programma di governo regionale, nel convincimento che partecipazione democratica e trasparenza siano elementi indivisibili di una buona governance. La disciplina inoltre è funzionale ad attuare i principi in materia di anticorruzione, in quanto indispensabile per prevenire comportamenti corruttivi che riguardano la pubblica amministrazione e prima ancora le scelte dei decisori pubblici.

Il presidente Emiliano ha spiegato che la principale caratteristica del provvedimento è l’istituzione del Registro pubblico dei rappresentanti di gruppi di interesse particolare, fissando i requisiti per l’iscrizione, e di un’agenda pubblica in cui sono resi noti gli incontri tra gruppi e decisori che disciplina le forme di partecipazione e indica le incompatibilità e le sanzioni.
Altro aspetto importante della norma è la definizione e la distinzione del ruolo dei lobbysti.

“Da questa legge emerge – ha evidenziato il presidente - la distinzione tra l’interesse generale e l’interesse particolare, altrettanto legittimo ma con la differenza che l’interesse generale è lo scopo della decisione politica. La legge tende, quindi, a trovare una prima regolamentazione, ovviamente si tratta del primo esperimento di questo oggetto, ed è evidente che la discussione che la Commissione ed il Consiglio farà sulla legge viene considerato dal governo molto positivamente. È una legge che il governo propone nella consapevolezza che ha bisogno di essere vissuta dal Consiglio senza timore, perché da questa norma ne uscirà più legittimato, considerato che si discute sulla base di una forte partecipazione popolare, escludendo tutti i soggetti portatori di interessi privati ed occupandosi solo dell’interesse generale”.

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