Sex Pistols, 40 anni di punk ed eccessi

di MARCO MASCIOPINTO - Sono trascorsi 40 anni da quel 26 novembre 1976, quando con "Anarchy in the UK" i Sex Pistols mandarono alla ribalta la discografia musicale e tutto il Regno Unito. Da quel giorno, il quartetto punk di Londra, diede ufficialmente inizio al movimento punk. Nei mesi precedenti si erano moltiplicate le risse e le aggressioni ai loro concerti, tanto che molti club di Londra e non solo si rifiutarono di farli esibire.

John Lydon, Steve Jones, Paul Cook, Glen Matlock e Sid Vicious resteranno nella storia del punk mondiale e di una generazione senza prospettive. I Pistols raccontavano le loro canzoni con rabbia, odio e disprezzo. Il leader della band Rotten attaccava tutto e tutti, compresa la regina Elisabetta, senza timore di profanazione.

"Non so quello che voglio, ma so come ottenerlo, voglio distruggerti, perché sono un anarchico e non uno schiavo", urlava nella celebre canzone. L’incubo del punk esploderà definitivamente nel 1977, con i Pistols sempre in prima fila: God save the queen divenne l'inno di quell'anno tra follia, eccessi e ribellismo.

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