Altamura, insulto alla memoria di cinque giovani altamurani davanti al Santuario del Buoncammino


di ROBERTO BERLOCO - Altamura. Da uso di pattumiera ad insulto alla memoria di giovani vittime della strada. Il passo non sarebbe sembrato facile o prevedibile.

Eppure è quanto successo nell’area circostante il Santuario della Madonna del Buoncammino, per giunta nel mese appena passato, poco prima che iniziasse il periodo di festività dedicato alla speciale Protettrice del paese.

E’ noto come alla notte i paraggi del tempio mariano, in specie quelli che costeggiano i lati dello stradone che lo precede venendo dal paese, siano abitualmente scambiati da coppie in cerca d’intimità, per un luogo ideale dove consumare i propri amplessi amorosi. Naturalmente con tutto ciò che questi comportano in termini di conseguenze pratiche: fazzoletti usati, preservativi esausti, torsi di rotoli di carta igienica gettati dal finestrino e lasciati marcire lungo la carreggiata.

Uno dei lati dello stradone che precede il Santuario della Madonna del Buoncammino
Lo spettacolo che, a certi levar del sole, si para all’occhio dell’automobilista di passaggio, potrebbe forse restare indifferente o richiamare ad una superficiale indignazione, se non fosse che si tratti dei pressi più immediati d’una mèta sacra. Quella vista, così, finisce per mortificare chiunque abbia un momento a cuore la dimora di quella Madonna che, da secoli, tiene spazio certo nell’affetto della comunità.

Stavolta, però, l’oltraggio si è spinto ancora oltre, giungendo a sfidare quello che dovrebbe rappresentare un simbolo inviolabile anche per chi non ha fede, oppure non tiene a rispetto i luoghi consacrati.

Un angolo in fondo al parcheggio, infatti, è interamente dedicato al ricordo dei cinque ragazzi altamurani che, nell’Estate di un anno fa, persero la vita durante un tragico incidente stradale.

Particolare dei rinvenimenti mattutini lungo il bordo della carreggiata
A testimoniarlo una targa metallica che ne istoria i nomi, quelli di Angelo Ancona, Milena Giannulli, Mariarosaria Fiore, Marisabella Lorusso e Vincenzo Gallo.

A breve distanza poi dal bordo con lo spazio del posteggio, fra cinque alberelli altrettante panchine in ferro si alternano parallelamente, quasi a figurarne le cinque anime e come a doverne rammentare, ogni volta, una loro spirituale o ideale compagnia per chi vi ci si sieda.

E’ stato il lucore d’una calda alba d’Agosto, proprio in questo punto ed appena qualche giornata avanti la tradizionale Cavalcata, il primo testimone di ciò che restava, probabilmente, di una cena improvvisata: una confezione di cartone per terra, quasi sotto una delle panchette, circondata da avanzi di cibo dentro pirottini sparpagliati sul pavimento e tanto malgrado, tutt’attorno, non manchino sia cestini che bidoni per l’immondizia.

La targa che riporta i nomi dei giovani altamurani scomparsi oltre un anno fa
Una visione che ha finito per muovere a sdegno lo stesso Padre Giacomo Paris, Rettore monfortano del Santuario.

Dettate da umano dolore, il quale si aggiunge a quello provato a suo tempo dai familiari, come dai tanti amici che hanno pianto sulle bare di quei poveri martiri della fatalità, sue le parole che si sono lette per alcuni giorni, sopra un cartello applicato alla spalliera d’uno dei sedili, dal mattino successivo a quella sorta di pasto, consumato magari in spensierata allegria.

“Incivili!!! Ringraziamo chi ha lasciato questo segno della sua inciviltà! Non si può creare nulla di bello che non sia subito ridotto a letamaio!”.

I resti del pasto sotto una delle panchine nel luogo della memoria dedicato ai cinque ragazzi
“La mia” - tiene oggi a precisare Padre Giacomo - “voleva essere anche una provocazione perché si porti rispetto delle cose comuni, soprattutto di quelle che hanno il valore di memoria”.

Combatte col dispiacere per l’accaduto la speranza che si tratti d’un episodio destinato a restare isolato, mentre nel fervore della solita gioiosa devozione popolare continuano a trascorrere le ore dedicate alla Festa per questa particolare Madonna, nell’attesa del suo sempre più vicino ritorno al Santuario.
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