Al Dall’Ara la risposta contro la polemica antisemita. Tare: "Chi ha fatto quel gesto va condannato"

(ANSA)
di ANTONIO GAZZILLO - In risposta all’ultima polemica antisemita, ieri al dall’Ara, prima del match tra Bologna e Lazio, è partito un forte applauso dal settore dei tifosi biancocelesti durante la lettura simbolica delle parole di Anna Frank.

I padroni della curva nord laziale invece hanno deciso di disertare la trasferta come simbolo di protesta contro “il teatro mediatico che hanno creato” ma il settore ospiti dello stadio Dall’Ara, dedicato all’allenatore ebreo Arpad Weisz, non è rimasto vuoto grazie ai seicento tifosi giunti per incitare la loro squadra.

L’unica nota negativa è stato il “Me ne frego”, intonato fuori dallo stadio solo da una parte esigua dei seguaci presenti; durante la partita invece non è stato esposto nessuno striscione polemico e non è stato intonato nessun coro provocatorio o riguardante l’accaduto.

C’era solo una ragazza con la faccia di Anna Frank stampata sulla maglietta ed era una giornalista di Piazzapulita; mentre i laziali invitati a parlare del caso continuavano a sostenere che fosse solo una montatura dei giornali.

Intanto una delegazione della Lazio, formata dal giocatore Lulic, dal ds Tare e dal team manager Peruzzi, ha posto una corona di fiori sotto la targa dedicata ad Arpad Weisz.

“Chi ha fatto quel gesto va condannato e radiato dagli stadi ma non bisogna considerare la tifoseria laziale come l’unica colpevole”, ha detto infine Tare.


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