Policlinico Bari: sabato consegnato casco refrigerante per inibire caduta capelli in donne sottoposte a chemioterapia

BARI - Anche l’Unità Operativa di Oncologica Medica del Policlinico di Bari avrà il casco refrigeratore per prevenire l’alopecia da chemioterapia. Il 19 maggio, alle 10.30 nella clinica diretta da prof. Franco Silvestris, si terrà la consegna dell’apparecchio acquistato grazie alle donazioni dell’associazione Pandora Onlus (di cui tra l’altro Silvestris è presidente del Comitato Scientifico) alla presenza del sindaco di Bari Antonio Decaro, del direttore sanitario Matilde Carlucci, del presidente Pandora Onlus Alfredo Polito, e del prof. Silvestris.

L’iniziativa, denominata “Un Capello per AMICO!” ha mosso un’onda di generosità tra privati che ha permesso l’acquisto del dispositivo capace di garantire ogni giorno a due donne sottoposte a chemioterapia il trattamento preventivo. L’acquisto del dispositivo consentirà a diverse pazienti oncologiche del Policlinico di Bari di affrontare con maggior serenità il proprio percorso terapeutico, permettendo ai medici del reparto di Oncologia Medica di offrire un trattamento più dignitoso e sempre più orientato all’eccellenza e all’umanità delle cure contro il cancro.

Il casco – Sino a pochi anni fa non esistevano rimedi efficaci per prevenire l’alopecia in corso di chemioterapia e si poteva ricorrere unicamente all’uso di parrucche, cappelli, foulard o bandane, solo per limitarne l’effetto visivo. Oggi, invece, c’è un’alternativa efficace grazie allo sviluppo di un innovativo casco refrigeratore del cuoio capelluto: lo Scalp Cooling System ORBIS II (PAXMAN©).

Si tratta di un casco morbido che, indossato durante l’infusione della chemioterapia, raffredda il cuoio capelluto provocando vasocostrizione periferica con riduzione dell’afflusso dei chemioterapici al bulbo pilifero. Come dimostrato in studi clinici, il risultato è una preservazione funzionale del bulbo pilifero ed una riduzione dell’alopecia fino al 60% nelle donne trattate con il casco. La donazione del dispositivo ORBIS II da pare dell’Associazione Pandora Onlus all’UO di Oncologia del Policlinico permetterà di trattare ogni anno circa 80 donne sottoposte a chemioterapia.

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